giovedì 31 luglio 2014

Il titolo corretto sarebbe affetti, ma

Il titolo corretto sarebbe affetti, ma...
non è proprio cosa.
Non è cosa perchè dichiarare sentimenti sdolcinati senza nemmeno una nota ironica o sarcastica non fa parte del nostro rapporto, potrebbe causare imbarazzi ed avrebbe senz'altro un che di strano anche solo messo nero su bianco.
Del resto non si può essere troppo affettuosi con una che ha scelto di nascere nel momento esatto in cui tu esordivi nel primo saggio di danza classica della tua vita: tutù bianco e vaporoso d'ordinanza e grazia di un elefante in una cristalleria.
Non sarebbe logico spargere dolcezza su chi aspettava che tu andassi a scuola per precipitarsi a casa tua, nella tua stanza e, complice tua madre, sbertucciare tutti i tuoi tesori, con chi ti impediva di giocare a pallavollo infilandosi sempre in mezzo, con chi se la filava lasciando dietro di sè un' esplosione domestica, convinta che tanto "qualcuno" avrebbe posto riparo, con chi era più piccina e, quindi, poteva permettersi piccole prepotenze.
E non c'è bisogno di tante smancerie con chi ha passato sul tuo o sul suo letto, ore a dirsi tutto-niente-tutto e poi ancora niente, con chi ti ha regalato il dono della nascita di sua figlia e torna, torna sempre, da lontano, e quando torna tu sei diversa, lei è diversa, il mondo è diverso, ma non importa quello che conta c'è, ed è sempre lì.
Mi godo un pezzo importante in questi giorni e no, non me lo godo, perchè c'è poco, me lo godo perchè c'è

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