venerdì 11 luglio 2014

Donnicciole

Ho lasciato i bambini al mare mercoledì pomeriggio, l'altro ieri, con i nonni.
Oggi è venerdì e appena avremo chiusa la porta alle spalle del tipo che viene alle 15,00, correremo da loro.
Correremo, non è verbo scelto a caso, se qualcuno se lo chiedesse.
Nel frattempo, ieri pomeriggio, sono inciampata in una delle benintenzionate della mia vita, persone a cui di solito faccio schifo, ma con le migliori intenzioni.
Uscivo da casa dei miei genitori portando con me oggetti che gridavano la mia colpa.
E infatti, la benintenzionata mi si è avvicinata melliflua facendo domande cortesi sui miei, sulla salute di mio padre, sui bambini e su tutto quello che doveva portarla allo scopo che si prefiggeva.
Si muoveva circospetta come se davvero pensasse che io e la mia scarsa intelligenza non capissimo dove voleva andare a parare, poi, finalmente, un attimo prima che il veleno trattenuto tra le labbra, la uccidesse, l'ha lasciato uscire.
Il sermone, veemente ed appassionato come d'uso, non è stato dei peggiori, gli argomenti portati a sostengo della tesi ben scelti sebbene a tratti, forse, contraddittori.
Il punto?
I figli devono stare con i genitori ed i nonni hanno diritto di godersi in pace la vecchiaia senza doversi occupare dei nipoti.
Certo i riferimenti alle tradizioni culturali erano davvero fallaci, da queste parti, in termini spiccioli, quasi eclatanti, chè nelle culture contadine con i bambini ci stava chi non era più adatto al lavoro dei campi. Ed un po' ovunque, nel mondo occidentale, come appare evidente se uno ha dato una scorsa alla storia delle donne o letto un po' di sociologia o antropologia, ma insomma, poverella, non se l'è davvero cavata male.
Mentre finiva, stavo già sorridendo, pronta a darle ragione, a scusarmi per le mie scelte, a giustificarmi e poi, ovviamente, a compatrila un po' perchè, tutte, quando attaccano con gli obblighi di crescere i figli da sole, in realtà vogliono sentirsi dire che sono eroiche.
Lo faccio sempre.
E' comodo: una volta trovato l'equilibrio su argomenti così delicati, finito di tormentarsi su ciò che è giusto e ciò che non lo è nella tua specifica situazione, concedere il sostegno che gli è necessario a chi ha evidentemente bisogno di rafforzarsi nelle sue scelte denigrando le tue, è una cortesia che costa poco e frutta molto, te la cavi in due balletti e torni a casa in tempo per la cena.
Però ieri sera non mi andava, mica una può fare la signora sempre, e quindi ho inserito la modalità donniciola anch'io ed ho mitragliato duro.
L'incipit?
Un "che bello! Sentire, per una volta, una che ha scelto di non delegare niente a nessuno, di fare la mamma - mamma e non se ne lamenta è una gioia inaspettata. Di solito sembra un calvario!"
L'ho lasciata dopo dieci minuti buoni, attonita
Povera la mia martire della maternità, ieri sera t'è andata male davvero

3 commenti:

  1. Bisogna dire che se l'è proprio cercata!
    Anche le mie bambine sono al mare con la suocera, ma il piccolo me lo sono tenuto a casa, è ancora così meravigliosamente mammone :-)

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    1. L'amore dei maschi piccoli per la mamma è un potentissimo balsamo per l'autostima, non c'è nulla da fare.
      Quanto a me, ho passato due notti al mare con Attila spalmato a destra, Totila a sinistra e una grandissima botta da nostalgia preventiva

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  2. L'amore dei maschi per le mamme è un meraviglioso balsamo per l'autostima, non c'è nulla da fare.
    Quanto a me, ho passato due notti al mare con Attila spalmato a destra, Totila a sinistra, una quantità eccessiva di tenerezza e una "botta" da nostalgia preventiva

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