mercoledì 24 ottobre 2018

Attonita

In questi quasi tren'anni, noi della 5d ne abbiamo fatte tante.
Tutti hanno diviso la loro vita con qualcuno, almeno per un po'.
Qualcuno si è separato. Qualcun'altro, risposato, un paio stanno ancora con l'amore del liceo. 
Tutti lavorano. Qualcuna ha interrotto dopo la nascita dei figli, ma poi ha ripreso
Moltissimi svolgono una professione che ha a che fare con la laurea che hanno conseguito, qualcuno fa tutt'altro.
LaCarolina è diventata una top manager, Paolo un apprezzato attore teatrale.
Bernardo ha realizzato il suo sogno. 
Molti hanno fatto almeno una parte di un percorso di studio all'estero
Alcuni ci hanno vissuto per un certo periodo.
Solo Maurizio è rimasto in Svezia.
Ernesto fa su è giù con la Gran Bretagna
Un paio hanno affrontato e superato gravi malattie.
Pietro sostiene che il suo aneurisma gli ha lasciato strascichi, ma a noi sembra sempre lo stesso casinista, distratto
Tutti, tranne una, hanno avuto figli.
La maggior parte è recidiva e ne ha fatti due, 5 sono stati svegli e si sono fermati ad uno, Pietro ne ha tre, la Marghe, che è sempre stata esagerata, quattro.
Molti vivono ancora nei dintorni di Firenze, qualcuno ha cambiato città e regione.
Quasi tutti vantano attività extra professionali interessanti. Qualcuno confessa di fare, più che altro, l'accompagnatore dei figli.
Michele è ancora capace di parlare in latino
Alessandro non sembra più un principe azzurro, anche se è comunque un bel signore
Miriam, invece, è sempre bellissima.
E simpatica.
Accidenti a lei
Tutti comunque eravamo vivi.
Fino a ieri.
Ora io dico, Lapo, c'era davvero bisogno di essere il primo?


giovedì 18 ottobre 2018

Assumersi responsabilità

Attila ha ormai 12 anni
Frequenta la seconda media
E' più alto di me
Ha ormoni impazziti in agitazione continua
E' bellissimo e ignaro
Goffo ed elegante
Intelligente ed idiota
Sensibilissimo e contemporaneamente, capace di causare sofferenze inaudite e gratuite.
Ha scoperto che può essere simpatico ed è disposto a quasi tutto per non perdere l'opportunità.
Ha fatto una ca....cattiva azione.
Ha chiamato una ragazzina, una sua amica, bigfoot.
Il genio ha notato che ha dei peli sulle braccia, peli scuri, chè è mora, su una carnagione molto chiara e gli è sembrata una cosa buffa. Tanto buffa da meritare una presa in giro, una frase buttata lì per ridere, durante una lezione a classi miste. Una frase, detta con la giusta dose di superficialità e cattiveria, perfetta per appiccicarsi addosso al destinatario più, e meglio, del suo nome.
Soprattutto se quel destinatario assomiglia di più ad una minuta ed eterea ninfa dei boschi che ad uno scimmione ipertricotico
L'ho saputo   
Io non sono contraria alle battute, nemmeno a quelle cattive, fanno parte della mia vita, dello spirito dei miei luoghi, non ci rinuncerei per niente al mondo
C'è però, un però.
Si può essere sarcastici solo con chi il sarcasmo lo conosce e lo regge, con chi sa maneggiare l'ironia, con chi sa dare un peso a certe parole, in sostanza, con chi, quando gli dicono "meglio un morto in casa che un pisano all'uscio" risponde, senza nemmeno pensarci, "che Dio ti accontenti" e ti lascia lì
Si deve sempre guardarla in faccia la gente
Sempre
Non si può rischiare di mettere in crisi una ragazzina che, come praticamente tutti, combatte con lo specchio.
Non è giusto.
Per lei prima di tutto, perchè ha diritto non solo al rispetto, ma anche alla sensibilità del prossimo.
Non è giusto però nemmeno per Attila, che può essere meglio di così, che può imparare, capire, guardare.
Ne abbiamo parlato a lungo, molto a lungo.
Poi è uscito, le ha suonato il campanello e le ha chiesto scusa
Sono molto orgogliosa di lui.
Molto
Si è preso le sue responsabilità
La sera, il padre di lei mi ha mandato un messaggio per ringraziarmi e complimentarsi.
Gli ho risposto la verità: non l'ho fatto per lei, ma per lui
Gli auguro con tutto il cuore di diventare un uomo che sa quando, come ed a chi, può fare vedere il suo spirito fescennino
Ma ancora di più, auguro con tutto il cuore a lei di diventare una donna che se ne strafrega di quello che pensa il prossimo dei suoi peli sulle braccia, non una che si aspetta che nessuno li noti
Pretendere di cambiare la percezione degli altri è inutile, alla meglio, perchè la libertà di essere ciò che si è, viene sempre e solo da dentro