lunedì 17 dicembre 2018

Gli zii d'America

E' deciso, andiamo a trovare gli zii.
Abbiamo fatto i biglietti.
Un giorno, mentre aspettava di discutere in commissione tributaria lui lì ha scoperto un volo Firenze_New York, una cosa incredibile, impossibile, quasi come se decollassimo dall'orto dietro casa con l'air force one e Melania ad intrattenere i ragazzi.
Ho avuto un attimo di difficoltà quando si è trattato di fare i passaporti.
Ero partita bella spavalda, tecnologica, scafata, esperta di burocrazia.
Scema.
Il primo appuntamento disponibile era alle calende greche, sempre che non piovesse e non ci fosse  Urano in opposizione.
In realtà, come spesso capita, il trucco era saltare tutti i preliminari e presentarsi direttamente all'ufficio passaporti in questura, prendere il numerino e fare la coda allo sportello.
Certo ci abbiamo messo una buona mezz'ora, ma siamo andati il giorno che faceva comodo a noi ed  abbiamo ritirato molto prima che arrivasse la data in cui, secondo il sistema, potevano accoglierci in un qualsiasi commissariato.
Non sto preparando fogli exel con la lista delle cose da mettere in valigia, nè di quelle da comprare, chè ormai so cosa mi serve e che non vale quasi mai la pena di prendere niente che non sia eccezionale ed inimmaginabile alla partenza
Siccome non mi smentisco mai, però, ho un elenco di musei, diciamo un elenco generoso.
Potrò dirmi soddisfatta se riuscirò a depennarne un 30% contando che di mezzo ci sono, irrinunciabili, il museo di storia naturale e quello spaziale dello Smithsonnian. 
Una noia
Lo zio sta già sprolquiando di bellezze naturali imperdibili.
Vanno tutte nella categoria di cui sopra
Vedremo di bilanciarle con le chiacchiere tra cognate