martedì 30 agosto 2016

La montagna

La montagna è come casa, ma più fresca, più alta e con un'aria di vacanza che casa non ha, mai, nemmeno durante le vacanze ora che non sei più bambina.
La montagna è assenza di pensieri e preoccupazioni, niente giornali, televisione, niente connessione, (fino a quest'anno almeno e mai più, d'ora in poi, se potrò decidere io).
La montagna è un cielo terso, limpido, vicino.
Un sole che ti sfiora con carezze un po' rudi, che ti abbronza a tradimento, di un colore più rosso. lasciandoti addosso segni che odi di magliette e di anni.
Un verde intenso, di mille e mille sfumature, di mille e ancora mille odori, non tutti profumi, ma tutti con un loro senso, con un loro posto nell'insieme.
E' acqua fresca che scorre, corre, scende pigra e silenziosa, acqua che bevi insegnando poesiole perse nei boschi dell'infanzia, liberando sorrisi e perplessità di bimbi.
E' fatica bella, i polpacci che tirano, il respiro che si accorcia, la sensazione di essere vivi e sani proclamata dal corpo, una volta tanto, senza intermediari intellettuali.
La montagna è la meta, questo ti hanno insegnato i bambini e insegni loro, il rifugio, la malga, più di rado il castello, il punto cui ambisci per tutto il tempo, mentre sali e imprechi (certo che imprechi), e intanto comunque ti godi il paesaggio, imbastisci storie e inventi giochi perchè pensare a quanto manca ancora aggiungerebbe solo peso al peso che già siete.
La montagna è una sauna, di sera, al ritorno, tutti nudi e sereni tra le nudità altrui, con i bambini silenziosi e curiosi che occhieggiano gli altri bimbi per vedere cosa è bene fare e poi si tuffano nella vasca dell'acqua gelida come tu, alla tua età, non hai più il coraggio di fare.
Deve essere questa la vecchiaia, una sorta di vigliaccheria


venerdì 12 agosto 2016

50

50.
Sul poster incorniciato di rosso e oro ci sono due ragazzi: lei ha la faccia da bambina, un'acconciatura raccolta ma molto voluminosa, regge un mazzolino di fiori d'arancio che immagini profumatissimo ed ha un abito lungo, ma molto semplice,come è il suo stile. Lui ha un sorriso malandrino negli occhi chiari, una mezza banana alla Elvis, un doppiopetto blu e l'immancabile sigaretta.
Se oggi, ti invitassero al matrimonio tra una poco più che ventenne ed un ventiquattrenne, porteresti con te un bel po' di preoccupazione per il loro futuro insieme.
Invece sono 50 anni oggi che si sopportano, anche se a lui sono rimasti solo gli occhi malandrini ed a lei la figura minuta e scattante.
Non li hai voluto fotografare davanti al poster, non è il caso, ma non avresti perso la faccia di tua madre davanti a quella sorpresa così cacciarona per tutto l'oro del mondo.
Hai preteso che portasse l'album con le foto di quel giorno: i gruppi di famiglia al piazzale, gli sposini     mano nella mano al Bobolino, il taglio della torta, facce perse nel tempo, bambini diventati anziani, risate per i nipoti e tanta tenerezza per tutti.