giovedì 18 ottobre 2018

Assumersi responsabilità

Attila ha ormai 12 anni
Frequenta la seconda media
E' più alto di me
Ha ormoni impazziti in agitazione continua
E' bellissimo e ignaro
Goffo ed elegante
Intelligente ed idiota
Sensibilissimo e contemporaneamente, capace di causare sofferenze inaudite e gratuite.
Ha scoperto che può essere simpatico ed è disposto a quasi tutto per non perdere l'opportunità.
Ha fatto una ca....cattiva azione.
Ha chiamato una ragazzina, una sua amica, bigfoot.
Il genio ha notato che ha dei peli sulle braccia, peli scuri, chè è mora, su una carnagione molto chiara e gli è sembrata una cosa buffa. Tanto buffa da meritare una presa in giro, una frase buttata lì per ridere, durante una lezione a classi miste. Una frase, detta con la giusta dose di superficialità e cattiveria, perfetta per appiccicarsi addosso al destinatario più, e meglio, del suo nome.
Soprattutto se quel destinatario assomiglia di più ad una minuta ed eterea ninfa dei boschi che ad uno scimmione ipertricotico
L'ho saputo   
Io non sono contraria alle battute, nemmeno a quelle cattive, fanno parte della mia vita, dello spirito dei miei luoghi, non ci rinuncerei per niente al mondo
C'è però, un però.
Si può essere sarcastici solo con chi il sarcasmo lo conosce e lo regge, con chi sa maneggiare l'ironia, con chi sa dare un peso a certe parole, in sostanza, con chi, quando gli dicono "meglio un morto in casa che un pisano all'uscio" risponde, senza nemmeno pensarci, "che Dio ti accontenti" e ti lascia lì
Si deve sempre guardarla in faccia la gente
Sempre
Non si può rischiare di mettere in crisi una ragazzina che, come praticamente tutti, combatte con lo specchio.
Non è giusto.
Per lei prima di tutto, perchè ha diritto non solo al rispetto, ma anche alla sensibilità del prossimo.
Non è giusto però nemmeno per Attila, che può essere meglio di così, che può imparare, capire, guardare.
Ne abbiamo parlato a lungo, molto a lungo.
Poi è uscito, le ha suonato il campanello e le ha chiesto scusa
Sono molto orgogliosa di lui.
Molto
Si è preso le sue responsabilità
La sera, il padre di lei mi ha mandato un messaggio per ringraziarmi e complimentarsi.
Gli ho risposto la verità: non l'ho fatto per lei, ma per lui
Gli auguro con tutto il cuore di diventare un uomo che sa quando, come ed a chi, può fare vedere il suo spirito fescennino
Ma ancora di più, auguro con tutto il cuore a lei di diventare una donna che se ne strafrega di quello che pensa il prossimo dei suoi peli sulle braccia, non una che si aspetta che nessuno li noti
Pretendere di cambiare la percezione degli altri è inutile, alla meglio, perchè la libertà di essere ciò che si è, viene sempre e solo da dentro

2 commenti:

  1. Secondo me sei stata meravigliosa!
    E ammetto che io che ho 32 anni e parecchia confidenza con l'ironia da una parte e dall'altra, probabilmente ci sarei rimasta male!

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    Risposte
    1. È ovvio che ci sia rimasta male, strano il contrario.
      A quell'età poi, in cui non sei né bimba, nè donna e ti spuntano robe che non vuoi, mentre quelle.che vorresti non arrivano.
      Però io davvero le auguro di sviluppare una sua sicurezza interiore, una libertà, che le.cosenta di prendere lo.sguardo degli altri per quello che è: una cosa che riguarda soprattutto loro.
      Insomma, se hai una caratteristica, bella o brutta, pretendere che per.gli altri non esista, significa andare i contro ad una sicura delusione. Se la.accetti tu, sei già un bel passo avanti.
      I.cafoni restano cafoni, ma.tu li sai mettere a posto molto meglio.
      PS appena la vedo, le.dico.che le.scarpe di Attila sono armi.di distruzione di massa, perché simpatizzo col nemico

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