lunedì 30 giugno 2014

SSN una domanda

Venerdì ho accompagnato mio suocero dalla sua nuova dottoressa di base.
Veramente ho accompagnato i suoceri visto che lui si era fatto male all'orto ed aveva bisogno di sottoporsi ad una visita e lei di farsi prescrivere quella quindicina di medicine che le fanno da colazione, pranzo e cena.
Non ero mai stata in quell'ambulatorio e mi ha piacevolmente stupito l'ambiente: accogliente, bianco, stampe alle pareti - IKEA e derivati come se piovesse, troppa per me, ma carino - opuscoli sui tavolinetti e musica rilassante di sottofondo.
Unico elemento stonato l'aggeggio rosso per i numerini. Come alla coop.
Non mi ero mai chiesta come gestisse il suo rapporto con i pazienti questo medico, semplicemente perchè non è il mio e non avevo mai dovuto occuparmene, ma la cosa mi ha lasciato interdetta.
Ora, voglio essere sincera, i miei suoceri non se ne lamentano: sono pensionati e una sala di aspetto accogliente, evidentemente, è per loro un posto come un altro per fare due chiacchiere con i conoscenti che ci incontrano.
In più, la maggior parte degli utenti che ci precedeva era lì solo per far ripetere prescrizioni abituali per malattie croniche, il tempo di un grazie, prego, tornerò.
Epperò 
Il mio affezionatissimo medico di base mi segue da qualcosa come 25 - 26 anni, non è un giovincello, anzi è un nonno, sebbene sicuramente un nonno sprint. 
Il suo ambulatorio, in condivisione con altri tre dottori, non è bello, nè bianco, ed appesi alle pareti ci sono solo poster sulle campagne di vaccinazione o sugli screening offerti dalla regione; non ci troverete però neanche persone in attesa col numerino in mano.
Il fatto è che questi dottori (a 'sto punto devo dire eroici?) pagano una gentile signora che fissa e gestisce per loro gli appuntamenti, prende le chiamate con cui i pazienti affetti da una patologia cronica comunicano di avere finito i farmaci, ne informa il medico che, fatte sul computer le sue verifiche, fa la prescrizione, prescrizione che l'interessato potrà andare a ritirare a suo comodo in segreteria durante tutto l'orario di apertura dell'ambualtorio.
Mettono anche a disposizione dei loro assistiti, due volte la settimana, un'infermiera per le piccole medicazioni, le vaccinazioni e l'eventuale asportazione dei punti di sutura (vero amore di mammina?).
E non è finita, in osservanza alle linee guida regionali, fanno anche eco e doppler per una valutazione di base (appunto) onde escludere situazioni rischiose o al contempo, prescrivere esami costosi senza ragione.
Lo ammetto, saranno magari troppo bravi, ma sono ciò a cui sono abituata e tendo a considerare "normale".
Tanto normale che, quando il primo pediatra che avevo scelto per Attila ha deciso di tornare a lavorare solo in ospedale ed ho dovuto cambiare, ho girato entrambi quelli disponibili in zona e sono finita fuori comune da una che non dispone di una simile struttura ma offre lo stesso servizio: appuntamenti prefissati e ben distanziati ed eventuali ricette o certificati di routine, preventivamente concordati, a disposizione al banco di prima accoglienza della struttura (parliamo di pubbliche assistenze, niente di che, sia chiaro)
Ora, non posso non chiedermelo, se questo è possibile - ed evidentemente lo è - perchè uno deve continuare ad accettare un servizio invece sciatto e scadente, fastidioso se non sei un pensionato che deve fare l'ora di cena?
Quando impareremo anche noi ad applicare il fantasmagorico "I pay, I pretend" che mi fu scolpito in fronte sulle bianche scogliere di Dover da una che teneva conigli come animali domestici, non possedeva un ferro da stiro e pensava di fornire alle figlie un'alimentazione bilanciata perchè divideva tra loro tre l'effige di un pomodoro?
E soprattutto perchè un professionista deve lavorare in un modo così poco dignitoso e inadeguato a creare quel clima di serenità ed efficenza fondamentale perchè possa rendere al suo meglio?
Misteri

4 commenti:

  1. Il mio medico di base ce l'ho da sempre, non mi piace ma non l'ho cambiato, un po' perché non ci vado mai, un po' perché quella rara volta che mi serve qualcosa c'è un'infermiera che prepara tutto senza attese. Il medico di mia mamma è molto bravo, ma fornisce numeretti di cartone consumato in un certo orario, per poi rivederti un tot di ore dopo a seconda del posto accapparrato. Roba da matti, ma non ha nessun interesse a cambiare, la clientela è garantita. E' triste vedere come pubblico e privato viaggino a velocità diverse. Comunque hai ragione sull"I pay I pretend", a volte ci si dimentica che il pubblico lo paghiamo sempre noi, devo proprio cambiare medico. Come sta il suocero che si era fatto male "all'orto" :-) ?

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  2. Il suocero sta meglio, grazie e noi siamo tutti molto sollevati: quando una roccia ti dice che non sta bene, ti spaventi alla grande.
    Quanto al resto, francamente io mi sono un po' stufata di lasciare sempre perdere e poi trovare che molto è sciatto o inadeguato, quindi chi vuole i miei soldi per un servizio deve garantirmi il servizio che è utile per me.
    Insomma, sinceramente, tutti si lamentano e nessuno fa niente per spingere verso un cambiamento che è invocato continuamente nè piú nè meno di come i vecchi invocavano i miracoli,ed atteso nello stesso modo,
    Mo' basta!

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  3. Il tuo blog è socialmente utile, sto cambiando medico di base.

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  4. Ora...troppo grazia eh!
    Non vorrei che il tuo vecchio medico venisse ad aspettarmi fuori casa con una bella clava

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