martedì 3 giugno 2014

Bacco e le sue evoluzioni

Lo scorso fine settimana abbiamo approfittato del ponte lungo per andare al mare.
Niente di orginale.
Tornando abbiamo fatto una strada che mi è cara, perchè porta con sè odori e colori dell'infanzia e la meraviglia, sempre nuova, per questo posto che chiamo casa.
Salendo dal mare verso Volterra si incontrano luoghi senza storia, con una chiara e malinconica impronta da archeologia industriale: linee ferroviarie nate per il trasporto del sale unite ad una manciata di case messe lì per chi nelle saline lavorava, per esempio.
Appena si supera la pianura però, i campi riprendono il sopravvento e con loro le case rurali, sparse qua e là.
In questo periodo c'è il grano, che sta passando dal verde al biondo, senza troppa fretta, c'è il rosa intenso dell'erba medica, il giallo spavaldo delle ginestre e, come sempre, il bianco di calanchi e biancane, fonte del prestigioso alabastro.
Una strada piena di curve che svela un paesaggio meraviglioso ad ogni sterzata.
Passata Volterra, aspetta Colle Val d'Elsa, altra delizia per chi ha tempo di godere dei particolari.
Poi si comincia a diffondere il "puzzo di casa".
E' stato così, mentre facevamo l'ultimo tratto e discutevamo se scegliere una o l'altra uscita dell'autostrada che l'occhio mi è cascato sulla cantina del Bargino.
Gli Antinori l'hanno finita ormai due anni fa, ma è così armonizzata col terreno che non la si nota quasi.
Allora siamo andati a vederla.
Ed eccola qua (in foto prese dal web)

 

Oggi scopro che a giugno, nell'auditoriun vicino al museo, si terranno concerti di musica classica per un'iniziativa che si chiama "melodia del vino" e che dire?
Sono contenta

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