martedì 15 novembre 2016

Restauri e colloqui scolastici

Sei lì.
Apri la porta della scuola con un po' d'ansia.
Sai che di uno ti diranno che è bravo, brillante, ma inizia a rispondere con un filo di arroganza preadolescenziale che disturba.
Già.
Non te ne eri accorta.
Davvero
Dell'altro, non lo sai cosa ti diranno.
Per te ha un grandissimo bisogno di trovare sicurezza in se stesso
E non sai come venire a patti con questa novità.
Il tuo bambino immenso, il padrone del mondo, trasformato in un cucciolo titubante e timoroso.
Sempre latin lover però.
Sul pianerottolo insulti mentalmente tuo marito: ancora non è arrivato, dovrai presidiare entrambe le postazioni finchè non arriva il vostro turno, figurarsi se non c'è un ritardo e, chiaramente, le classi non sono vicine. Gli mandi un whatsapp "se ci sei, ci sei, se no, pazienza sapranno che non ti importa"
Sei stata sciocca a prendere due appuntamenti a distanza di 15 minuti l'uno dall'altro, ma ormai è fatta e non lo ammetterai nemmeno sotto tortura, meglio giocare con il suo senso di colpa cattolico, generoso lascito delle sue suorine.
Arrivi davanti alla porta della prima, riconosci tre genitori in tutto e due non sai a che figlio accoppiarli.
Perfetto.
Mentre prepari un sorriso educato e neutro, uno stempiato col barbone e la pancetta ti saluta calorosamente.
Ti conosce.
Lui.
E inizia una conversazione: bambini, bel salto, tempo, pazienza, stimoli, gite
Chi sei tu, signore di mezza età e poca bellezza, che mi conosci ?
La porta si apre, la maestra di italiano saluta una mamma e poi chiama: "Tizio"
Il barbone sorride, ti saluta, entra.
Riconosci il cognome.
E' un amico di tua cugina
E' quel ragazzetto magro magro, con una cesta di capelli biondi lunghi fino ai fianchi e la passione per gli AC DC.
Uno specchio, yi serve uno specchio
E un bravissimo chirurgo plastico
Un luminare

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