lunedì 26 gennaio 2015

Per fortuna cappuccetto rosso non abita qui.

I lupi per me sono animali al limite del mitologico.
So che esistono, ovvio, e ne ho anche visto qualcuno al parco naturale nazionale d'Abruzzo, ma temo di essere stata irrimediabilmente rovinata dalla lettura di Zanna Bianca.
I lupi sono animali da montagna, da neve, da freddo, bestie che vivono in branchi dalla gerarchia rigida e precisa, "meritocratica", il cui funzionamento ne garantisce la sopravvivenza, e che rappresentano il vertice di una catena alimentare alla base della quale si trovano dagli scoiattoli, alle lepri, dai cervi ai caprioli, dai camosci ai cinghiali.
Ecco, intorno a casa mia, nella campagna circostante e nei boschi, queste prede sono presenti in un numero assai consistente.
Fino a qualche decennio fa, i loro antagonisti "naturali" erano i cacciatori, ma il numero degli appassionati è diminuito drasticamente, la loro età è vertiginosamente salita ed è ormai molto raro sentire un colpo di fucile.
Non sono particolarmente favorevole alla caccia, non ho, e non ho mai avuto, cacciatori in famiglia, ma sono una ragazza di campagna e non riesco a vedere la differenza tra un pollo a cui tirano il collo sull'aia ed un fagiano abbattuto da una fucilata (tranne per il fatto che il fagiano non mi piace), quindi, ho per i cacciatori la sola ed atavica, diffidenza di ogni buon contadino che sa, e lo sa per certo, che uno che ti gironzola per il campo non tornerà mai a casa a mani vuote: se non porta selvaggina, porta rape, ciliegie, pomodori, carciofi, mele o susine.
Dipende dalla stagione e da quello che hai piantato.
In questi anni i danni fatti alle colture dai cinghiali, dai caprioli e dai loro cugini ha raggiunto proporzioni non indifferenti.
Mio padre ed i miei zii hanno dovuto recintare l'orto con reti metalliche alte non meno di 160 cm sopra il terreno e 20 - 30 sotto (i cinghiali scavano col grugno e anche a loro piacciono molto le patate), i giovani alberi da frutto necessitano di una specie di tutore che ne protegga il tronco (cervi, caprioli, camosci e daini mangiano la corteccia esponendo il tronco ai parassiti) ed anche la vigna deve essere accuratamente protetta chè i tronchi sono gustosi in inverno e l'uva sempre.

I miei vicini di casa, quelli che abitano al limitare del bosco, hanno dovuto passare il filo elettrico a bassa tensione (quello che in montagna usano per non fare uscire le mucche dai pascoli) lungo il lato del loro giardino che confina con i primi alberi. Erano stufi di prendere il caffè con i cinghiali mi hanno detto. E li capisco chè neanche io sono tanto contenta di offrire loro tuberi, di quando in quando: non ringraziano e lasciano delle buche enormi nelle aiuole.
Sabato mio suocero ha scaricato metri e metri di rete, ormai ha deciso di chiudere tutto quanto anche lui non foss'altro perchè, dice, stanno cominciando a sbucciragli gli olivi (e a mio suocero, tutto, ma gli olivi no, proprio no).
Ora, confesso, vedere due o tre caprioli che ti zampettano a tre metri da casa è bellissimo, aprire una finestra la domenica mattina e scoprire che, da sotto, una lepre ti scruta stupita, le narici frementi, e lo stesso sguardo terrorizzato che avevano i coniglietti della tua infanzia, ti lascia un sorriso ebete per mezza giornata, sentire da lontano i grugniti un po' acuti dei cinghialotti che ruzzano, ti rimette in pace con tante cose.
Però troppi, sono troppi.
E infatti, siccome nessuno si preoccupa (anche senza saperlo) di tenere in equilibrio l'ecosistema, l'ecosistema ci pensa da solo.
Sono arrivati i lupi. 
A loro del fatto che i caprioli sono bellini non gliene può fregare di meno, loro vedono un capriolo e pensano "ciccia" più o meno come noi quando andiamo al supermercato e compriamo un petto di pollo o una fettina di manzo (così non dobbiamo nemmeno ammettere con noi stessi che ci mangeremo la carcassa di qualcosa che aveva occhi ed orecchie), ma con la differenza che, se sono sazi, si gireranno dall'altra parte chè per gola, no, loro non mangiano.
Dell'arrivo dei lupi si favoleggiava da un po', soprattutto tra i proprietari dei cani, nei giorni scorsi però ne abbiamo avuto la prova perchè mio zio ha trovato un daino sbranato contro la rete, vicino al pozzo.
Pelle e ossi (era un animale - giusto se passasse di qua un appassionato di grammatica un po' scarso), non era rimasto altro.
Posso dirlo?
Quasi quasi preferivo i cacciatori

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