venerdì 1 aprile 2016

Rubriche giornalistiche e vaccini

Tengo una rubrica settimanale su un giornale on line locale.
La rubrica si intitola con molta fantasia e creatività "ufficio legale".
Non tratta di moda e costume e nemmeno di cucina.
Purtroppo per i lettori, si potrebbe aggiungere.
Il fatto però, che il titolo sia esplicito dovrebbe essere di aiuto ai più.
Non sono un'editorialista, perchè l'editore non è uno scemo e non si sognerebbe mai di chiedermi un commento su fatti di un qualche rilievo locale, nazionale o internazionale.
Non sono nemmeno una giornalista, sebbene in un passato lontano ci abbia provato ed abbia pubblicato pezzi su La Nazione, circostanza della quale non mi vergognerò mai abbastanza.
Sono sollevata quindi dall'onere di dare le notizie in modo neutro o imparziale.
Prima di tutto perchè non do notizie, espongo norme, seconda di poi e soprattutto, perchè non credo che una persona qualsiasi possa esprimere un concetto qualsiasi senza utilizzare il filtro del proprio personale punto di vista.
Mi attengo quindi a quella che per me è una regola aurea, circoscrivo l'argomento e in quel perimetro dico tutto ciò che c'è da dire, non tacendo nulla di ciò che è a mia conoscenza (come i testimoni in udienza), mi attengo alle norme e limito al massimo i commenti atecnici.
Cerco, molto banalmente, di dare spiegazioni semplici (a volte un po' semplificate) su elementi normativi che rivestano particolare interesse in relazione a quello che la cronaca locale dibatte.
Ho scritto, per capirsi, delle nuove norme sul c.d. omicidio stradale, sul divorzio "breve", sui cinghiali che disfanno campi e macchine, sull'obbligo per le società sportive di dotarsi di defibrillatori portatili (e di saperli usare).
Ed è andata bene, perchè non mi si è filato nessun leone da tastiera
Poi, siccome di questi tempi da queste parti, la meningite ci trova particolarmente ospitali e la Regione sta offrendo vaccinazioni gratuite a tutti quelli che (teoricamente) non sono già coperti dalle campagne standard (leggi a tutti quelli che hanno più di 11 anni, perchè sotto si suppone siano già coperti), ho cercato di approfondire la questione vaccinazioni obbligatorie-consigliate-facoltative.
La normativa è un filino schizzofrenica perchè l'ultima riforma costituzionale ha previsto potestà normativa concorrente allo Stato ed alle regioni. Quindi è a queste che spetta legiferare sul punto, ma le norme nazionali non espressamente abrogate restano in piedi come norme di indirizzo o principio. Interpretarle non sempre è banale.

Pensavo potesse essere interessante spiegare.
E lo è stato perchè ho avuto moltissimi commenti e tante condivisioni.
Alcuni sono stati polemici, ma credo di averli rimessi a posto, non fosse altro perchè non ho sbracato e mi sono mantenuta sul tecnico
Poi, uno, su facebook,  ha commentato così: "allora microchippateci tutti"
E io sono ancora qui, con le mani che mi formicolano e una voglia, quasi irresistibile, di rispondergli: "te no, non possiamo rischiare di ritrovarti se dovessimo avere la fortuna di perderti"
Indro mi chiedevo, secondo te,... che posso?

2 commenti:

  1. Io questa risposta gliel'avrei data! Eccome se gliel'avrei data!

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  2. Non è il caso NonPuóEssereVero, quando uno risponde così non c'è possibilità di confronto. Questo tipo di battute vanno riservate agli amici non agli incolti di passaggio

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