giovedì 21 aprile 2016

Sfogo scolastico

Colloquio con le maestre di Attila.
I miei colloqui con le maestre sono sempre divisi in due parti, una in cui si parla di Attila ed una in cui si parla della classe nel suo complesso giacchè sono l'immarcescibile rappresentante e quindi, ormai da anni, l'incudine su cui tutti i colpi cadono.
Ora
Io, per mestiere sostengo la posizione di altre persone.
Questo, anche se può sembrare strano, essendo gli avvocati notoriamente delle inutili merde, mi insegna tutti i santi giorni che ci sono molte posizioni, molte ragioni, molte opinioni, molti punti di vista, che la vita non è una figura geometrica piana, chiusa, regolare e magari, pure, monocromatica, che l'area di qualcuno non è mai data, solo, dalla base delle sue azioni per l'altezza delle sue convinzioni diviso due
Mi insegna che a volte c'è "il torto", ma raramente c'è la Ragione.
Io giudico, giudico tutti i giorni, tutti i minuti, tutti i secondi, e lo rivendico, ne sono fiera.
Io giudico ma non condanno, perchè non  sono portata per la materia, perchè non so mai niente, davvero, di quello che sto giudicando, non abbastanza comunque per condannarlo.
Però, ecco, però a volte, ne ho le scatole piene che straboccano.
Quindi, a futura memoria:
1) io credo che una maestra che insegna agli alunni a seguire uno schema nella redazione di un testo semplice come quelli che si fanno in quarta elementare sia encomiabile e non un mostro che tarpa le ali della creatività a tanti novelli Tolstoj;
2) io credo che una maestra che chiede ai suoi alunni, di quarta elementare, di dividere i paragrafi del libro di storia in sezioni, individuare i termini salienti di ognuna, ricavarne un titolo ed eleborare un breve riassunto, non sia una sadica degna di De Sade, ma una professionista encomiabile che cerca di insegnare un metodo di studio a coloro cui magari, un lontano domani servirà;
3) io credo che una maestra che lascia andare un cazziatone ad un alunno perchè fa le operazioni a mente, azzecca il risultato, ma pasticcia il procedimento meriti la ola allo stadio Maracanà, perchè prima o poi ci saranno operazioni che a mente non si sanno risolvere.
4) io credo che se un'insegnante fa un lavoro sul Piccolo Principe per parlare di diversità, di accoglienza, di rispetto, per spiegare che chi fa il prepotente è un debole ed un vile e non un ganzo, un genitore dovrebbe esserne felice, perchè queste cose, mediate, arrivano più lontane di 100 incontri in classe col maresciallo dei carabinieri per il progetto anti bullismo.
5) io credo che se nelle ore scolastiche, per meglio svolgere il programma, si fa un po' di teatro, ci si possa ritenere ragazzi fortunati, anche se un giorno la settimana non si va in giardino
6) io mi sto sbattendo di qua e di là per affiancare, fuori dall'orario curriculare, al progetto sull'informatica, gli incontri del coder dojo e rompo l'anima all'universo perchè ci si iscrivano più femmine possibile. Mi infastidisce sapere che per qualcuno è una sciocchezza, perchè sono cose troppo lontane da ciò che i bambini - soprattutto le femmine - potranno mai vedere nel quotidiano (wilma! dammi la clava!).
Io certa gente non la vorrei tra le palle, perchè io questa gente la giudico molto male.
Non la condanno perchè non la conosco abbastanza, per fortuna mia
E non parlo di bambini    

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