lunedì 3 ottobre 2016

la stagione delle corna

Sono la nipote di un nonno che non se ne faceva scappare una e se mio padre è l'uomo che è, molto è per mio nonno.
Nella vita, come non è neanche difficile imparare, si impara in molti modi.
Anche a contrariis.
Sono anche una donna matura; della ragazzina che non ammetteva neanche al possibilità di lasciare vivo uno reo di tradimento, è rimasto l'impulso, ma sono cresciuta ed ho imparato molto sulle mille e mille sfumature della vita.
Si torna sempre alla questione del torto e della ragione; si torna ai rapporti umani che sono sempre più complessi di quello che ci piace pensare da fuori, al peso che assume la realtà dei fatti, all'importanza che deve essere riconosciuta anche ad altre persone, innocenti, su cui gli effetti di una crisi peseranno moltissimo.
La rabbia. Il dolore. Il disincanto.
Il bisogno di giustificare anche col groppo alla gola.
La necessità di dare addosso alla troia, per minimizzare il ruolo del traditore e non ammettere fino in fondo a chi ci siamo affidati.
Su tutto, terribile, la fiducia tradita
Io capisco.
E sto anche zitta.
Sono dieci mesi che sto zitta.
Annuisco, abbraccio, ascolto, ascolto tanto.
Non mi permetto.
Ma non ci credo
E quello che conta, non ci crede nemmeno lei, la cornuta.
Non può crederci, non può convincersi, non può, perchè lei non sa ragionare così.
Non sa
Potrebbe superare, forse, se accettasse, se volesse, se fossero in grado di buttare nuove basi, se fossero onesti l'uno con l'altra, se non cercasse di convincersi di avere accanto una persona diversa da quella che ha.
Invece più il tempo passa più lo sforzo la rende furiosa, cattiva.
La piega
Non è questione di mandarlo al macero, è questione di volersi bene.
Solo questo non ho potuto non dire questa mattina davanti ad un caffè: io pretendo un'amica felice, perchè so che la mia amica sa essere felice.
Basta con i "doveri", occorre guardarsi dentro e riconoscere che prima di tutto, è alla propria pancia che si deve rispetto.
Pena diventare davvero la donna terribile che si teme di diventare


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