venerdì 2 settembre 2016

Fertility day

Ne hanno scritto tutti ed alla fine ho deciso che potevo portare anch'io due sassolini alla montagna.
Certo, considerazioni avvelenate sulla mancanza di politiche per le famiglie non ne farò, sarebbe dibattere l'ovvio ed in modo senz'altro meno circostanziato di molti e meno sguaiato dei più.
Non mi va nemmeno di parlare di sessismo chè io a dirla tutta, sarò tarda, ma non l'ho vista così, sarà che la mia immagine preferita era la buccia di banana per l'infertilitá maschile.
No, il fatto è che ieri, quando un'amica l'ha rilanciata sui social, ho pensato ad un'iniziativa di quelli del family day,  qualche integralista della naturalità o simili, poi lei (poraccia) ha insistito, ho guardato, e lo confesso, l'ho presa malissimo.
Mi sono ribollite le politiche di cui sopra e, soprattutto, le mie scelte personali, le difficoltà di amici, le clessidre da utilizzare come supposte e via andare.
Poi, però, via via che la montagna cresceva, ho iniziato a sentirmi da un lato a disagio e dall'altro incerta.
Non sul merito, no, la campagna fa schifo.
Intanto mi ha disturbato Saviano, uno che tra un po' é come Cantone, buono anche per il brodo, secondo cui tutti i genitori "tardivi" avrebbero figliato prima se potevano. Tutti? Odio tutti è lo stesso stilema del ministero, lo stesso modo di ragionare, tutti un tubo, io a 25 anni figli non ne volevo e nemmeno a 30. Diciamolo, forse un dato culturale, oltre al pesantissimo e concreto problema pratico c'è eccome e, forse, non é nemmeno male. Mia cugina si è sposata due anni fa, ha trentacinque anni, lavora da 15 con contratto a tempo indeterminato nello stesso posto e, visto che è l'unica senza figli, direi che con la maternità da lei non hanno problemi eccessivi. In questi 15 anni, il lavoro é rimasto quello, ma gli uomini no, io ne ho conosciuti tre, tre in occasioni ufficiali, se aveva dato retta al suggerimento di provvedere da giovani, ora sarebbe stato un bel balletto. Niente di tragico sia chiaro, ne vedo tanti, ma certo niente di cui essere felici.
La storia della fertilità che con l'età scende è vera, quella per cui un genitore giovane è meglio, no, o almeno, non necessariamente, è cosa molto soggettiva.
Sputiamo sui limiti (o supposti) biologici ogni tre per due e poi?
L'altra è più seria, ma la dirò così, scanzonatamente, allora, più ci pensavo e meno mi tornava, tutti ci siamo buttati sulle immagini come se si chiedessero figli alla patria, ma la campagna doveva essere informativa sulla fertilità: doveva cioè aiutare a capire fattori di rischio, comportamenti scorretti, orologi biologici, varie ed eventuali.
Ecco, volevo dire, bravi.
A parte l'informazione approfondita ed accurata realizzata  in modo semplice e divulgativo, mi è piaciuta molto la capacità attrattiva, l'immediatezza, la forza persuasiva, insomma la capacità di veicolare il messaggio.
Certo anche la campagna danese per incrementare le nascite non era male: "fallo per la mamma" mi è piaciuta moltissimo, quasi quanto ai danesi che, dice, hanno figliato di più dopo quegli spot.
E pensare che a me, la prozia Ciccina, faceva imbestialire.
Sarà una differenza culturale

Nessun commento:

Posta un commento