lunedì 6 ottobre 2014

Tumore

Sembra che mio zio abbia un tumore.
Lo zio del mio cuore, quello che ha già passato il calvario di sua moglie, mia zia, morta a poco più di quarant'anni, dopo un trapianto di fegato e anni di cure.
Quello che ha tirato su un bimbo la cui mamma è praticamente sempre stata malata e poi non c'è stata più, ed un'adolescente che si è vista sottrarre sul più bello la nemica contro cui combatteva per diventare donna.
Loro sono la mia famiglia.
Non parenti a cui sono particolarmente legata, non un pezzo importante di un insieme vasto e variegato come, pure, in effetti siamo
La mia famiglia.
Non mi interessa distinguere o fare una classifica negli affetti.
Mio zio è il Natale e le occasioni importanti.
E' i funghi, i pesci, i fiori di campo, e tutte quelle piccole e grandi cose che non si scorda mai di lasciare apposta per me, quando se le procura nella sue scorribande.
E' la salsa di pomodoro e la vendemmia.
E' le rose del mio giardino
E' l'ironia, i silenzi che parlano, le discussioni e le prese in giro.
Un babbo presente, un nonno dolcissimo  e uno che si incazzerebbe come una spia se leggesse questa roba che sembra già un epitaffio.
E nemmeno la colonscopia di sabato gli ha fatto troppo piacere.
In fondo è già corso due volte quando lo screening regionale per il cancro all'intestino lo dava positivo.
Ed erano solo polipi.
Facciamo che anche a questo giro, i marcatori tumorali stanno solo facendo gli zuzzerelloni?
Per favore

4 commenti:

  1. Spero si siamo sbagliati di nuovo, forza... ma che fatica essere sempre forti.

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  2. Io ci spero Melinda, ma non ci credo

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  3. Arrivo tardi, spero che ci siano al più presto notizie meno allarmanti.
    Conosco la sensazione di attesa ed impotenza ed è quasi peggio del sapere e reagire. Un abbraccio!

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  4. Sono d'accordo Marzia, aspettare è uno stillicidio e gli accertamenti comunque non sono piacevoli.
    Speriamo

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