giovedì 23 ottobre 2014

Differenze tra fratelli. Attenzione post con turpiloquio

Attila ha 8 anni e non dice parolacce.
Niente, nemmeno roba di uso comune tipo culo o merda, se gli scappa un "poppe/tette" arrossisce e se deve riportare il fatto che qualcuno in sua presenza ha detto "cazzo", mi guarda da sotto in su imbarazzato e parte con "quella parola che disse Giovanni e suo padre lo picchiò" (mai capito se lo ha sconvolse di più l'espressione o il ceffone).
Certo noi ci siamo pesantemente autocensurati chè, in studio, certi giorni, potremmo degnamente competere con qualsiasi cooperativa di portuali e di certo non saremo noi a sfatare il mito che vuole i fiorentini assai creativi nell'invenzione di trivialità.
Però, ecco, al momento, Attila supera ogni più rosea aspettativa.
Totila le dice per tutti.
Anche per la gatta.
E' capace di tirare fuori roba che mi lascia a bocca aperta, e non importa che ne ignori completamente il senso (almeno spero) ne dice di tutte e con un certo qual gusto.
Ho indagato approfonditamente: mio padre ed i miei zii negano, a mio suocero non ho mai sentito dire niente di men che educato, maestre ed istruttori li escluderei, di noi ho già detto.
Allora?
Dice che è dovuto all'influenza reciproca dei bambini tra loro.
Sarà.
Ma, allora... con chi va all'asilo?

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