lunedì 22 febbraio 2016

Gioie semplici

1. Il babbo è a casa. Gonfio e magrissimo, arruffato, fragile, ma a casa. Ha passato un'ora intera a guardare i suoi nipoti con quei suoi occhi sorridenti e maliziosi, azzurri, intensi. Non ha detto loro niente di diverso da quello che ci si poteva aspettare da una conversazione ordinaria, quotidiana, ma, evidentemente, tanto è bastato, perchè non hanno mosso foglia senza cercarlo, coinvolgerlo e persino, sbaciucchiarselo.
Io so la sua paura. Ed il suo sollievo
Chissà se anche loro hanno provato le stesse sensazioni, se, al di là delle rassicurazioni, hanno annusato qualcosa di più grave ed hanno temuto un esito a cui non volevano dare nome.
2. Ho fatto le frittelle di riso. Un chilo di riso, 4 litri di latte, 12 uova e una quantità imprecisata di zucchero e succo di arance, ho fritto per ore, in piedi, dietro al bancone della mia cucina, in faccia ai miei cari, famelici. Ora posso dirlo: c'è una gioia nel cucinare per le persone cui si vuole bene che va ben oltre ciò che si cucina. Io lo so, per me le frittelle di riso potrebbero tranquillamente essere evitate.
3. Abbiamo quasi finito di restaurare i letti che andranno nelle camere dei bambini. In realtà il letto sarebbe uno: un vecchio letto matrimoniale composto da due giroletti accostati che noi sdoppieremo. L'odore di cera, mi è rimasto nel naso, sa di cose vecchie pronte a diventare nuove e mi fa sorridere. Zampe da leone per i miei cucciolotti

Nessun commento:

Posta un commento