venerdì 9 ottobre 2015

Vera. Senza paura

Mi piace essere vera (anche se non sono sicura di sapere cosa davvero possa volere dire e come si faccia).
Mi piace esprimere ciò che penso senza paura.
Naturalmente non parlo della paura di una conseguenza fisica, del timore che possa succedermi qualcosa di spiacevole, quello è un pensiero che non ho mai avuto: da piccina, se qualcuno/a cercava di darmele, le rendevo, dopo i 5 -6 anni l'eventualità non si è mai presentata e francamente faccio anche fatica ad immaginarmela.
Non parlo neanche della paura del confronto, più o meno acceso e rispettoso, non mi piace litigare, ma posso farlo, non mi piace che le cose trascendano e non lo faccio, se la persona con cui discuto non è in grado, posso abbandonare la questione per manifesta superiorità (mia).
Sul web capita spesso, putroppo.
La paura della quale parlo e che ho scoperto ieri sera è quella di svelarmi troppo, di mostrarmi ad un numero imprecisato di persone per questioni che esulano del tutto dal mio lavoro ma che comunque, in qualche modo possano pregiudicare, con l'opinone che chi ascolta può farsi di me, possibilità di contatti o sviluppi professionali.
La paura che servano tatticismi, astuzie, retropensieri (o la capacità di prevederne) che non voglio avere.

2 commenti:

  1. Che bello questo post, è perfetto per me in questo periodo. Sono finita in un gruppo di persone che comunicano solo mentendosi a vicenda, per poter continuare a fare ognuno ciò che vuole senza prendersi alcuna responsabilità.
    La verità è responsabilità, giochetti e astuzie no, sono un modo di vivere per eccessivamente faticoso e alla lunga fallimentare.
    Sto cercando il modo per scappare ma è dura, l'etica a quanto pare non paga nel mio settore.
    P.s. Complimenti per la casa! Buon trasloco!

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  2. Oh Marzia, l'etica!
    E' un tema enorme, troppo per le mie piccole scribacchiature.
    Non c'ero nemmeno arrivata così lontano ed anzi, ti dirò, è già il fastidio al pensiero di sentirmi in qualche modo spinta ad un silenzio prudente, ad una barcamenatura tra principi ed idee, che già sola mi creava fastidio.
    Quel mentire che non è la menzogna spiattellata, ma l'omissione, il mostrare misura in una cosa che invece ti manda in tumulto, l'annusare il vento, non per mettersi in scia (chè non fa per me), ma già solo per non prenderlo in faccia.
    L'etica è molto di più, credo

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