giovedì 5 febbraio 2015

Bollettino medico

Ci risiamo.
No, non è una novità e poi è inverno.
Un inverno non troppo freddo, ma molto umido, perfetto per creare problemi a chi già ne ha.
Mio padre non respira.
Questa volta però, pare, non sono i polmoni a portarsi dietro tutto il resto, è il cuore che non fa il suo dovere.
Le gambe erano gonfie, il medico ha fatto il doppler, ha prescritto una terapia, ha ripetuto l'esame due giorni dopo ed è stato costretto a somministrare un diuretico, la pressione, già bassa, si è trasformata in quella di una serpe sotto la neve, abbiamo rischiato il collasso, abbiamo sospeso il diuretico.
La penumologa ha ripristinato l'ossigeno 24 ore su 24 e aspettiamo si pronunci il cardiologo.
Mia mamma è una belva, la paura, come sempre, si trasforma in rabbia e la rabbia le fa dire che è un idiota con un'acrimonia dolorosa che è paura.
Il cerchio si chiude.
Io no.
Non sono più arrabbiata.
Ho accettato.
Ho accettato che mio padre è un idiota che si sta uccidendo in un modo terribile.
Non un uomo debole, vittima di un vizio più forte di lui, ma un uomo che non vuole rinunciare al suo vizio nonostante quello che comporta.
Mi sono rimasti solo il dolore e la paura.
A quelli sono io che non so e non voglio rinunciare.
Un modo, certamente sciocco, per volergli bene.
Ecco, in fondo l'amore è questo, volere bene ad una persona per quello che è, con i suoi vizi, i suoi difetti, i suoi limiti, accettandoli anche quando ti sembrano inaccettabili, ed accogliendoli come una parte del tutto.
Volere bene non, nonostante quegli aspetti, quei difetti, ma con quelli, anche a quelli.
Accettando il dolore e la paura, anche se sono sciocchi e non servono.
Non a lui.
A me, forse.

Solo che così è persino peggio

2 commenti:

  1. Stasera vorrei poterti suonare alla porta e darti un veloce abbraccio, senza disturbare, solo per prendere un po' di quel dolore e quella paura.
    Vent'anni fa mio padre è stato operato di tumore alle corde vocali, nonostante avesse smesso di fumare da oltre 10 anni. Un suo vicino di letto, ancora più giovane e più grave di lui, un giorno l'ho trovato fuori a fumare ... aveva ancora la tracheotomia aperta! Mi sono sentita triste per la sua famiglia, mi sembrava un tradimento alle loro cure. Forse anche tua mamma si sente così, tradita nella sua immensa paura di perderlo.
    E' difficile amare qualcuno "nonostante tutto", mi impegno ogni giorno da tanti anni per imparare a farlo, sebbene la storia sia molto diversa.
    Tieni stretto il tuo amore, lui ne ha bisogno, e anche la paura se serve a te.
    Un abbraccio grande!

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  2. Certo che si sente tradita Marzia, nell'amore più che nelle cure chè tanto quelle gliele darebbe lo stesso.
    Ma non si può farci niente, è inutile tormentarsi nel tentativo di cambiare le scelte degli altri, la loro testa, la loro volontà. Potremmo cambiare il nostro atteggiamento verso di lui, ma nessuno di noi intende farlo.
    Gli vogliamo troppo bene per non stargli accanto e certo è un uomo che merita e ricambia ogni singolo pensiero.
    Uno spreco, ecco.

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