sabato 15 novembre 2014

Bersaglio mancato

Caro te,
che sei un attivista politico, ma io non lo sapevo;

che sei parecchio convinto, e basta averti incrociato una volta per strada per capirlo;
che, immagino, fossi al cesso con una gravissima dissenteria quando hanno distribuito ironia e leggerezza, ma so per certo, eri assente ingiustificato quando distribuivano umiltà e senso della misura;
che devi avere studiato francese o avere, anche tu, qualche nonno meridionale che chiamava il lavoro fatica o travagghio, in dialetto, mentre si spezzava la schiena su qualche zappa. Lui. E da questa esperienza ne hai riportato solo il desiderio di allontanare tale amaro calice da te e dai tuoi figli;
che fai tanto il paladino della legalità ma litighi con l'omino che ti chiede di liberargli l'accesso al garage invitandolo pure ad essere più cortese;
che non mi conosci affatto se non nei limiti di quella decina di incontri al comitato dei genitori o al consiglio di interclasse;
che sei ingegnere tra i geometri, luminare tra medici, giurista tra legulei, sommo vate tra gli scribacchini e la Callas davanti ad un coro di ubriachi
Puoi anche sostenere che sia vietato assegnare compiti in virtù di un decreto ministeriale del 1969.
Anzi, puoi anche dirmi che sbaglio a ritenerlo non più in vigore perchè non c'è un'abrogazione espressa.
Vedi, io lo so che non ne sai un tubo del concetto di gerarchia delle fonti, successione nel tempo ed altre  sciocchezzuole e non ho bisogno di asfaltarti quando a tutti è evidente che dai fiato alle gote.
Non è questo.
Il fatto è che se vuoi insultarmi, non puoi accusarmi di leggere la Divina Commedia ai miei figli.
Perchè, io gliela leggo davvero
E me ne faccio vanto.
Dovresti dirmi che sbagliano il congiuntivo
Ma ti faresti una nemica per la vita, sappilo

Nessun commento:

Posta un commento