mercoledì 12 febbraio 2014

Sparare sulla croce rossa

Ho fatto il liceo scientifico.
Erano gli anni '80 e, per un ossimoro tutto italiano, frequentavo una scuola sperimentale il cui biennio si trovava in un palazzo rinascimentale.
La nostra aula era a destra dello scalone d'onore, al piano nobile, e ci si entrava percorrendo un tratto del loggione interno (malamente vetrato) che, come da tradizione, si affacciava sul cortile col pozzo centrale.
Era una bella stanza, nata, o più facilmente rimaneggiata, per servire come salotto di rappresentanza, era stata interamente affrescata con le immagini di un qualche Parnaso abitato da divinità più neoclassiche che classiche impicciate da un bel po' di ghirlande di fiori e frutta.
I banchi, trenta, erano disposti a coppie su tre file in orizontale e cinque in verticale ed al branco di adolescenti goffi e casinsiti che eravamo, toccava il compito, non facile, di evitare che gli spigoli sfiorassero le pitture scrostando l'intonaco.
L'orario prevedeva, tra l'altro, due ore settimanali di disegno tecnico e storia dell'arte dalla prima alla quinta.
Ora, storia dell'arte era un po' come geografia, alzava la media magari, ma non bocciavi nè passavi per quella.
Nemmeno se eri capace di fare quei parallelismi interdisciplinari che facevano venire i lucciconi alla proffe (di italiano e latino, la sola che potesse davvero decidere del tuo futuro insieme al proffe di matematica, fisica e chimica).
Però era una bella materia, una materia amata ed anche, perchè no, una materia importante per un ragazzino che comunque, per usare un'espressione arcaica,  cercasse di farsi una cultura.
Leggere che l'avevano abolita mi ha ferito, deluso, amareggiato.
Poi ho scoperto che, in una certa misura, l'abolizione era una mezza bufala  e che anzi, caso mai, la notizia è che il governo cerca di aumentare il monte ore laddove la riforma Gelimini lo aveva effettivamente ridotto.
Incuriosita, sono andata a vedere cosa succede negli altri paesi europei ed ho scoperto che, dalla riforma Gentile (anni '20 del novecento) al 2007, il solo paese a prevedere l'insegnamento obbligatorio della materia eravamo noi
Da allora si è aggiunta solo la Francia.
Ora, mi sta bene che siamo un paese particolare sotto tanti profili e, fortunatamente anche sotto questo, ma in questo caso mi sa davvero che qualcuno si è divertito a sparare sulla Croce Rossa.



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