martedì 11 febbraio 2014

Ceterum censeo Carthaginem esse delendam

Quando ho aperto gli occhi ieri mattina sapevo che sarebbe stata una gioranta pessima.
Prima che potessi scendere dal letto un robusto gibbone si era già comodamente appollaiato sulla mia spalla destra ed aveva iniziato il rito dell'autospidocchiamento.
Lo sapevo, ovviamente, ma come spesso accade il peso non diventa più leggero perchè sai in anticipo che lo porterai.
Il fatto è che ieri c'era la riunione per le pagelle e, insieme all'invito a partecipare all'incontro per avere lumi sui criteri adottati ed eventualmente ritirare la copia cartacea, avevo ricevuto anche due righe vergate a mano: "la preghiamo di prendere nota che la aspettiamo alle 18,15.
Non sono troppo sveglia, lo ammetto, o sono antica, ma avevo interpretato la cosa come riferita al fatto che, prima ci avrebbero spiegato i criteri, e poi ciascuno avrebbe avuto del tempo per discutere della pagella del proprio bambino con le insegnati.
Una mamma solerte però, mi ha fatto notare che l'appuntamento personalizzato era eventuale e, solo alcuni fortuanti vincitori, avevano invece avuto la grazia di un incontro prefissato dalle insegnanti.
Ora Attila non si chiama così per caso, ma non ha mai preso note, a scuola va volentieri, è bravo e tutto sommato educato e rispettoso, insomma, sono un po' caduta dal pero.
E cadendo ho fatto a lui il torto di ritenerlo un teppista in erba ed a noi di temerlo un bambino con dei problemi che i suoi pessimi genitori non avevano nè visto nè capito.
La riunione è stata veloce,  inutilmente appesantita da una persona particolarmente sgradevole che ha la sindrome del "figlio fenomeno" e del genitore "tigre/supporter" preposto non solo alla difesa dell'amato bene, ma anche alla rimozione forzata ed, all'occorrenza cruenta, di chiunque si pari sul suo cammino e faccia ombra al sol dell'avvenire.
Adulti o bambini, è lo stesso.
In genere mi fa ridere.
Spesso mi fa pena.
A volte mi fa arrabbiare.
Non siamo sulla stessa lunghezza d'onda ed a dire il vero riterrei azzardato anche collocarci sulle sponde opposte dello stesso oceano, ma l'acqua è acqua, quindi chissà....
Fatto sta che, sfollati i più e rimasti gli eletti, quasi tutta gente non a caso dotata di abbondante autoironia, abbiamo impiegato l'attesa raccontandoci vizi e virtù dei rispettivi pargoli.
Arrivato il nostro turno, siamo stati accolti dal plotone schierato e abbattuti all'istante con un "che volete dirci?" a cui non abbiamo saputo rispondere che con un "noi?".
Una sillaba e la scimmia aveva già messo giù un piede.
Se ne è definitivamente andata quando le ragioni dell'invito sono state disvelate:
- non sta fermo, ma perchè è vivace non perchè ha un disagio;
-  ha fretta di consegnare;
- preferisce i grandi;
- è permaloso e quindi sfotte, ma non vuole essere sfottuto;

- è molto migliorato nella calligrafia e non devo preoccuparmi se mi sembra peggiorato nella grammatica, perchè gli errori sono dovuti allo sforzo grafico e non a delle carenze
- sarebbe utile per lui poter invitare amici a casa perchè questo lo aiuterebbe a sentirsi più sicuro nei rapporti (bel problema)
Insomma niente di nuovo.
O forse si.
Pare che ci siano delle persone che non vogliono ammettere l'esistenza di un qualsiasi problema e per negarlo, preferiscono denigrare, danneggiare, addossare colpe a chi invece, come dire, ha la sola responsabilità di non necessitare di supporters per brillare di luce propria e di non trovarne quando deve cercare di diradare le sue nubi e sciogliere i suoi nodi.
Chi mai potranno essere questi soggettini?
Cacciata la scimmia, e cambiata sponda di oceano, avverto: che ogniuno faccia le sue scelte e le sue valutazioni, ma che non arrivino certe storie all'orecchio di Attila, perchè io sono buona e cara, ma ho pur sempre generato due sterminatori assetati di conquiste e di sangue!
Concludo con un sempreverde: ceterum censeo Carthaginem esse delendam

4 commenti:

  1. Anche per noi consegna schede ieri, l'unico voto bassino.... in educazione fisica! Che figlia schiappa :-), devo iniziare a proporre qualche gioco tipo "soldato Jane".
    Per il resto mi hanno detto solo cose belle (Maria farebbe qualsiasi cosa pur di non fare brutta figura con le maestre).
    L'avevi mandato poi Attila ad hip-hop?

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  2. Attila ha il voto più basso a disegno.
    Devo dire che ci sono rimasta un po' così, non perchè sia Giotto, ma perchè adesso ho la certezza che quella che gli fa educazione musicale è sorda.
    Sull'hip hop siamo in stand by, è stata superata dal "gioco lingua".
    Il fatto è che mio marito ed io ci dividiamo l'impegno per le attività extrascolastiche e lui, come dire? preferisce portarli ai corsi di lingua.
    Vedremo.
    Per adesso ho da sciogliere il nodo: invita un amico a casa. PAre facile

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  3. Stesso problema anche noi, dopo scuola le bambine vanno dai nonni e poi si torna a casa tardi (per non parlare del fatto che abitiamo dispersi). Quindi le rare volte che ho invitato delle amiche era tipo venerdì sera, e poi hanno dormito da noi. Ma pigiama party è poco da maschi mi sa...
    PS: il piano B è fare in modo che sia Attila ad andare da un amico dopo scuola.

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  4. Eh "il ti pare facile", temo, valga un po' per tutti di questi tempi.
    Punterò sui venerdì sera o su una diversa compagnia per i fine settimana

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