giovedì 30 gennaio 2014

Palude

A volte mi sembra di stare nel bel mezzo di una palude piena di sabbie mobili.
Ho in testa una di quelle scene da Sandokan, direttamente dagli anni '70: kajal come se piovesse, tigri rincoglionite dai calmanti e bellezze bionde dallo sguardo vacuo.
Insomma nemmeno una palude vera, una roba finta, da set cinematografico.
Ci si affonda lo stesso però.
E non ci si affonda perchè è un luogo pericoloso, in grado di risucchiarti, ma perchè starci in mezzo, lentamente, ti toglie la voglia di darti da fare.
Annaspi non per la fatica di sottrarti, ma, prima, per la fatica che provi all'idea della fatica che farai per provare a sottrarti.
E ti passa la voglia.



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