martedì 7 gennaio 2014

Caro Natale 2013

Caro Natale 2013,
sei passato, lo so.
Anzi a quest'ora, di sicuro, sei già stato archiviato nei pensieri di chi ti brama come in quelli di chi ti schernisce.
In fondo, quello che dovevi fare lo hai già fatto, o non lo farai più.
Quindi, chi ti si rivolge, ti chiami Babbo Natale, Gesù Bambino o "oh te!", scriva improbabili letterine con mano incerta o si soffermi solo un attimo, con imbarazzo, a spolverare i suoi desideri, lo fa prima del tuo arrivo, mai dopo.
Non avevo niente da chiederti, lo sai, non mi servono cose, e ciò che vorrei, non puoi darmelo nè tu, nè nessun altro.
In questo senso tu per me non esisti da molto tempo.
Per questo non ti ho cercato nei giorni passati.
Ti scrivo ora, perchè voglio ringraziarti.
Prendila per quello che è: solo una forma di cortesia fuori moda.
Ecco allora:
Grazie per i regali dei nani, grazie soprattutto per le mani e le teste attente che hanno saputo scegliere vulcani capaci di eruttare (ed un fantastico gioco da tavola sulla geologia), telescopi per guardare le stelle, gli uccellini sugli alberi e cosa fanno i vicini, la serra solare con i semini e pure il pannello fotovoltaico (sappiamo tutti e due che bastava un vasetto e un po' di ovatta umida su un radiatore, ma sono maschi, un minimo di tecnologia è sempre un valore aggiunto, se inutile meglio), per l'enorme cassetta di colori, stampini, pennelli, rulli ed attrezzatura varia (da pittori o da imbianchini, non so) per i puzzle, i libri, i lego e anche per le poche "cartine", solo quelle, che hanno comprato quei cafoni truzzoni di babbo e mamma.
Grazie per il clima, per la poca pioggia, perfetta per i pomeriggi passati a giocare ed a fare i compiti, per il sole e le alte temperature, meravigliose per le scorribande tra i campi come per le passeggiate in città.
Grazie per la neve, sui monti, lo sai che non è il mio habitat naturale, ma Attila sugli sci e Totila sullo slittino sono ricordi che valgono il minimo disagio.
Grazie per mia cugina, le chiacchiere, le risate, le ore passate a studiare le piantine delle nostre case ed a darsi consigli, iniziando le frasi con il "se fossi in te..." che tanto ci piace ascoltare dall'universo mondo.
Grazie per la sua princi, i suoi vestiti da principessa, appunto, le sue bambole, e l' incommensurabile  quantità di rosa che riesce a spargersi intorno.
Grazie per il pranzo di Natale, e per i preparativi della vigilia, grazie perchè c'eravamo quasi tutti e perchè chi mancava, mancava davvero, spiccando per la sua assenza nella moltitudine. Non è vero infatti che se si è tanti non si fa caso se qualcuno è assente; solo quelli di cui non ci importa non si notano.
Grazie per avermi, ancora una volta, mostrato che ci sono molte strade, molti mondi, e che cambiare prospettiva, mettere tutto in discussione, è un ottimo modo per crescere e rimanere vivi; magari la prossima volta, un modo meno dirompente, sarebbe gradito

Grazie per il tempo, abbastanza per godersi tutto, ma non per annoiarsi.
Grazie soprattutto per la mia famiglia, quella che costruisco ogni giorno, perchè è il mio futuro e la mia gioia, e per quella a cui ogni giorno parcetipo, perchè è la mia origine e la mia gioia.
Grazie, infine, perchè continuo, anche sotto chili di zucchero e miele, a non sopportare che si lamenta dei figli perchè sono stressanti/alienanti, del Natale mentre mangia a quattro palmenti o gira di veglione in veglione come la peggio fashion blogger di noattri, di situazioni che non fa niente per cambiare, del lavoro, dello studio, dell'amore, del tempo, insomma chi si lamenta


2 commenti:

  1. Vediamo se quest'anno riuscirò a cambiare qualcosa che non mi sta bene, anche ignorare i problemi come faccio io non è il massimo...
    Felice 2014 Ciacco!

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  2. Ignorare i piccoli problemi, la maleducazione spicciola, la grettezza riesce troppo bene anche a me, poi, ogni tanto, ci sbatto il muso o mi gira storta e divento una belva.
    Ti auguro di fare i cambiamenti che vuoi e di volere i cambiamenti che farai

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