giovedì 21 novembre 2013

Facciamo così, al cinema non ci vengo

Il collega perfetto, l'uomo ironia, sta insistendo per organizzare una serata al cinema.
L'idea è quella di parcheggiare i bimbi e concedersi una serata tra adulti.
A dirla tutta la cosa non mi fa impazzire: li lasciamo due, tre volte l'anno al massimo e pensare di farlo per chiudersi al buio, in silenzio, per vedere un film non mi entusiasma.
In più c'è il fatto che la pellicola prescelta è quella, molto in auge, di Checco Zalone e io, confesso, ancora devo vedere "La grande Bellezza" che mi ispira molto di più.
Voglio essere sincera a me Checco Zalone non dispiace, mi fa ridere, quando più e quando meno, ma lo trovo divertente, soprattutto quando copia Vergassola e rifa i testi delle canzoni famose o quando imita Vendola.

Per una serata senza pensieri può andare bene.
E quindi la mia perplessità sta tutta e solo nel giocarsi un'uscita tra adulti delle pochissime che ci concediamo per andare il cinema a vedere una cosa che mi interessa il giusto, ad esagerare.
Quello che mi scoccia è che, pare, non si possa dire che non si ha voglia di vedere "sole a catinelle" senza essere tacciati di snobbismo, radical chicchismo, vetero comunismo spocchiosetto e simili.
La morale è più o meno quella secondo la quale, se non ti interessa, non ti è piaciuto, non trovi divertente il comico, sei uno che opera una distinzione apodittica tra cultura e robaccia, non capisci il pop, odi Totò, Sordi e pure Fantozzi ( Fantozzi in effetti mi fa orrore, questo è vero, lo trovo tristissimo).
Ma di preciso che c'entra?
No, parliamone!
E' la stessa storia con Volo, Moccia e gente simile, persone che hanno un grande riscontro di pubblico, ma non questi contenuti così profondi, uno stile così interessante o una poetica degna di approfondimenti.
Mi pare di averlo già detto: amo i gialli, leggo di tutto da Camilleri alla Cornwell, dalla Christie alla Giménez-Bartlett, da Doody a Vargas e chi più ne ha più ne metta.
Ma non mi farete dire, nemmeno sotto tortura che quei libri sono paragonabili al mio personale feticcio (le memorie di Adriano), una cosa qualsiasi di Tolstoj, all'Orlando della Woolf, al Giardino dei Finzi Contini, a Pastorale Americana, al Vangelo secondo Gesù Cristo, al Maestro e Margherita, ai Buddenbrook e i Vicerè (da leggere rigorosamente uno dopo l'altro, l'ordine non importa), a Sostiene Pereira e a mille e mille altri testi.

Non me lo farete dire, perchè non è vero.
Se non sapete perchè, significa che non li avete mai letti
E' come lamentarsi perchè la squadra di calcio del pargolo non è considerata degna della nazionale brasiliana.
Giocano tutti a pallone, è vero, ma poi?
Ecco il punto è questo, i piani sono diversi e restano diversi, niente impedisce però che uno si diverta da matti a vedere correre 11 ragazzini su un campo spelacchiato e si annoi a morte alla vista dei verde oro.
A me per dire, danno la narcolessia entrambi.
Qual è il problema?
Il problema è che si deve attribuire ad un prodotto, qualunque esso sia, una patina di rispettabilità, di aulicità che si pensa non abbia.
E lo si fa sputando sopra a ciò che si pensa ce l'abbia davvero.
Non si potrebbe semplicemente accettare che ci sono opere divertenti, interessanti, piacevoli, fate voi, costruite apposta per essere solo quello e non volerle necessariamente innalzare a chissà quale Olimpo?  
Olimpo che magari non meritano ed al quale forse, nemmeno ambiscono?

2 commenti:

  1. Anch'io trovo Fantozzi drammatico! E se posso uscire senza figli, cosa sempre più rara, di solito è per mangiare e chiacchierare in pace. Guardare film è una delle poche cose che ancora riesco a fare dopo che i bambini sono andati a letto.
    Sui film comici sono piuttosto difficile, non perché sia snob, ma perché sono strana forse...non mi fanno ridere le cadute, mi mettono ansia le commedie degli equivochi. Mi ha fatto ridere: "Non ci resta che piangere", l'amico scemo di Hugh Grant su "Notting Hill", alcune scene di "Bridget Jones", il braccio di ferro col bambino su "3 uomini e una gamba"...e... al momento non mi viene in mente altro...

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  2. EH sulla tristezza e cattiveria di Fantozzi secondo me si potrebbero scrivere saggi interi.
    Sulle occasioni senza nani da non sprecare, anche.
    PErò, per carità, ognuno ha i suoi divertimenti

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