lunedì 23 settembre 2019

Odori

Mio suocero ha superato la fase critica.
E' in un centro riabilitazione vicino a casa e stupisce tutti con la sua capacità di ripresa.
La logopedista dubitava di riuscire a fargli esprimere bisogni essenziali, lui invece si sforza di parlare con i nipoti di sport e dell'inizio della scuola
Il posto è bello: una grande villa immersa nel verde, con reception bianca, luci tipo design, bel bar con divani e poltrone modello LC2 le corbusier, gazebi e fiori negli orci.
Le stanze sembrano quelle di un albergo di buon livello, ma pensato per una clientela di professionisti in trasferta: parquet a listoni, mobili tinti scuro, poltroncine e carta da parati a righe sottili panna/ecrù
Già.
Bello
Niente a che fare con i "ricoveri" di una volta
L'odore però è quello: un misto di disinfettante e fluidi corporei, di cibo distribuito con i carrelli e sofferenza.
Mio cognato dice che è meglio prolungare la degenza a carico del servizio nazionale il più possibile e poi vedere, che sarebbe più tranquillo sapendolo accudito e seguito professionalmente piuttosto che affidato ad un aiuto domestico e alle nostre attenzioni, necessariamente ritagliate da altri spazi e da altri impegni.
Mi è caro mio cognato
Ma non so quanto capisca
Andiamo comunque tutti i giorni
La nostra quotidianità è comunque cambiata per fare spazio a questa nuova esigenza, non tornerà quella che era prima.
Prima nessuno aveva bisogno, adesso una persona cara non è più autonoma
Non sono fatti miei, posso solo dare una mano.
E certo sarebbe più comodo
Però quell'odore non è giusto.
Non è l'odore di casa sua
A lui non piace
E nemmeno a me
 

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