martedì 6 dicembre 2016

Condiscendenza, referendum e mariti

Se c'è una cosa che non sopporto è la condiscendenza.
La condiscendenza mi dà l'orticaria, tutta, in ogni forma, la trovo una forma subdola, e perciò particolarmente odiosa, di superbia.
Il fatto poi che, per essere tale, debba necessariamente essere ammantata di cortesia e spesso di cortesia zuccherosa, mi fa rizzare tutti i peli del collo.
Tra tutte le forme che la condiscendenza può assumere ce n'è una che riesce a mettere nel nulla tutta la mia capacità di vivere in modo razionale: è la condiscendenza del maschio verso la femmina.
Se siete donne la conoscete, ricorre tutte le volte in cui un uomo vi tratta come se vi mancassero due neuroni, quelli per l'appunto necessari a comprendere un ragionamento complesso o a bloccare una reazione puramente uterina.
Vi guarda, in genere sorride dolcemente, a volte cambia tono di voce, adotta un linguaggio più semplice e più lento, vi ripete il suo punto di vista.
Tranquille, lo sa, non è colpa vostra, siete solo un po' tarde.
E' biologico.
Ecco, io davanti a certi atteggiamenti divento un'erinni.
Mio marito lo sa.
Non che lui sia mai stato condiscendente nei miei confronti.
Litighiamo da 21 anni e ci siamo fatti anche molto male, ma se mi ha dato della scema qualche volta, trattarmi da scema non è cosa che abbia mai fatto.
Quando litighiamo di politica a volte si trascende, sta nelle cose, la politica è passione e le lingue sono piuttosto taglienti.
Sul referendum non eravamo d'accordo.
Lui voleva votare no per ragioni che non avevano niente a che fare col testo della riforma e molto con "al mio segnale scatenate l'inferno".
Alla fine non ce l'ha fatta.
Era un po' troppo, in effetti.
Io non ero molto convinta sulla bontà del testo della riforma (diciamo così), ma volevo votare si.
Ce l'ho fatta (ho meno problemi di digestione) e non è servito a molto.
Non abbiamo discusso su questo, figurarsi, per me può votare anche Paperino
E nemmeno perchè ieri gongolava, come se fosse stato il suo voto (non dato) quello decisivo.
No abbiamo discusso perchè, udite udite, siamo d'accordo.
Siamo d'accordo sul fatto che il centro destra è a pezzi e finalmente, emergerà tutta intera la crisi del centro sinistra (sottotraccia da almeno un ventennio), sul fatto che i 5 stelle sono, almeno fin ora, penosi, che la lega è la lega, insomma che siamo nella melma come prima ed ancora più di prima.
Siamo d'accordo, dice lui tutto contento.
Non siamo d'accordo, dico io, tutta inviperita, tu sei contento a me girano che vado a elica.
Mentre ci accapigliamo sul punto, Totila mi sgrana in faccia i suoi occhioni blu e mi fa: " scusa mamma, ma sei birbona sai? Se il babbo vuole essere d'accordo con te non è affatto gentile che tu insista a non volere essere d'accordo con lui"
Volevate sapere come nasce la condiscendenza maschile?
Così

2 commenti:

  1. Pure io odio la condiscendenza...in modo diverso, ma pure nel mio blog ne ho parlato: http://giupyingermania.blogspot.de/2016/07/mansplaining.html

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  2. L'odio per la condiscendenza andrebbe insegnato con ogni mezzo, secondo me, e quello maschile meriterebbe un approfondimento obbligatorio.
    Quanto al tuo blog, ti leggo da quando te la facevi con gli orsi volanti 😜

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