giovedì 18 aprile 2019

Apparire rude

Interno sera.
Una serie di poltroncine sono arrangiate al centro di una sala ed ospitano un bel gruppetto di persone.
Da un lato, un grande pannello riproduce il manifesto di un evento culturale e fa da sfondo alla sua presentazione ed ai rituali ringraziamenti
Dai tagli del controsoffitto scende un'illuminazione attentamente angolata, evidenzia la collezione di litografie alle pareti ed invita alla distrazione.
Totila siede accanto a me, le scarpe rosse ed i ricci pazzi.
E' eccitato, così eccitato che posso sentire la sua energia anche se non ci sforiamo.
Prima che ci sedessimo mi ha chiesto, in un sussurro, se questo posto è come il MoMa, chè ha visto roba tipo quella.
Ho confermato che è una galleria di arte moderna.
La notizia deve avergli fatto un certo effetto visto che, da allora, si è messo composto e immobile.
Dopo l'ultimo, educato applauso, ci invitano a passare in un altra sala per un piccolo aperitivo prima della proiezione.
Siamo qui per quello, per far vedere agli unni un bellissimo documentario della zia: Womanity e per riabbracciarla stretta
Intanto però ci aspetta il bonus.
Totila è di gran lunga il più piccolo.
Fuori posto.
Circondato da adulti che si muovono in un contesto da adulti, fanno discorsi da adulti e lo guardano con lo stesso stupore sorridente che gli riserverebbero se fosse un barboncino in una borsetta.
Attila, come spesso accade di questi tempi, è imbarazzato, secondo lui dovevamo lasciare suo fratello a casa o al limite, se proprio dovevamo, portarlo soltanto al cinema dove andremo tra poco.
Forse teme il danno, ma non ce n'è ragione.
Totila ci sembra nato dentro, gira tra i tavoli, porge il suo piatto e si lascia servire, ringrazia, sorride, si scusa con un paio di fameliche signore per essersi trattenuto troppo davanti al buffet. 
Lo lascio fare, controllo discretamente da distanza di sicurezza e mi avvicino solo quando lo vedo in difficoltà.
Come ora.
Ha trovato un punto di appoggio, lo sguardo passa dalle pizzette nel piatto alla forchetta stretta in mano, tituba.
Mi avvicino
Mi vede e in un sussurro mi chiede se può usare le mani.
Certo, rispondo, le pizzette si mangiano con le mani
Sospira di sollievo
"Non volevo apparire rude"

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