giovedì 17 gennaio 2019

New York

New York è viva, pulsante, piena di cose da fare e da vedere.
Ha musei degni di questo nome.
Bellissimi
Potrei vivere dentro al MoMa.
Dovrebbero però costringere UNIQLO a farsi pubblicità in altro modo, perchè l'ingresso gratuito del  venerdì pomeriggio rende il museo un carnaio inaccettabile e mette a rischio le opere.
I ragazzi, invece, sarebbero felici di trasferirsi dentro all'American Museum of Natural History, preferibilmente al quarto piano, tra scheletri e fossili di ogni dinosauro (conosciuto e sconosciuto) e la possibilità di andare a salutare la pro pro zia Lucy ad ogni occasione.
New York è cara.
Non solo per i musei che, va detto, ti fanno giurare di non lamentarti mai più, una volta a casa o nella vecchia Europa
New York è un po' scontrosa.
E questo è stato un sollievo, dopo 15 giorni di vuoti salamelecchi
Per carità il customer care è sacro, ma capita di incontrare espressioni facciali diverse da un cortese interesse e, quando capita, lo sguardo che si riceve non è sempre studiato per farti credere che il tuo interlocutore si ritiene un idiota per non aver previsto le tue necessità. Anzi, può capitare di rendersi conto che ti ritiene un filino duro di comprendonio o non ha molta voglia di accontentarti.
Se poi, capita di urtare uno sconosciuto per strada, il "sorry" che parte in automatico, avrà le stesse probabilità di essere ricambiato o di essere abbinato ad un muto "ci credo, come ti è venuto in mente di metterti sul mio cammino?"
New York è buona
Se hai un minimo di curiosità dal punto di vista alimentare puoi trovare ottimi esempi di cucine provenienti da tutto il mondo
Occorre solo fare un po' di attenzione agli orari, perchè la città che non dorme mai ha un sacco di locali che chiudono presto la cucina.
E per presto intendo intorno alle 18,00
In compenso, a New York (come ovunque, per quello che ho visto) la gente mangia ad ogni ora ed in ogni luogo tanto che si avverte la necessità di ripetere più e più volte che è vietato nei musei e nelle chiese durante le funzioni (e no, non ci si riferisce ai turisti, non in piena Harlem la domenica mattina almeno)
New York è sporca in una maniera che non mi sarei mai immaginata, partita come sono, col mito dell'America pulita ed educata.
E' stato strano per me, che pure posso facilmente ignorare cartacce e deiezioni, passare accanto ad immensi cumuli di sacchi neri, esposti sui marciapiedi ad ogni ora del giorno e lasciati lì in attesa di essere ritirati esattamente come le cassette della frutta e della verdura che sono appena state consegnate.
Fianco a fianco, come se nulla fosse.
Mi è venuto da sorridere a pensare cose succederebbe su un ipotetico gruppo "sei di New York se...." se fosse abitato da concittadini come i miei.
New York è ricca ed opulenta.
Un po' eccessiva forse per il mio understatement fiorentino, ma non troppo considerando cosa ho visto altrove
E' modaiola: in certi casi eccentrica, in altri di un eleganza affascinante, mantiene in generale un gusto poco europeo e pochissimo italiano. 
Unica, apprezzabile, eccezione certe giovani donne asiatiche che potrebbero essere uscite da una collezione max mara o armani, di quelle ben riuscite.
Gli uomini fanno storia a sè, come in tutti gli States. 
Non c'è verso, è impossibile vedere una giacca che casca come dovrebbe su pantaloni che la aspettano pronti. E sui pantaloni in genere è meglio mantenere un educato riserbo.
New York è piena di clochard.
Sono diversi dai nostri questuanti, professionisti fastidiosi e insistenti, non chiedono niente, al massimo espongono un cartello, ma per lo più giacciono da qualche parte o vagano carichi di poche cose, sporchi, miserabili e non di rado confusi.
Totila ha pianto tutti i giorni ed, alla fine, ha dichiarato che lui New York la odia. 
Non è stato semplice neppure per noi.
New York è lady Liberty ed Ellis Island.
La prima sa di poco, sarà che uno si aspetta chissà che e invece la cosa più affascinante è scoprire la tecnica costruttiva ed il fatto che alle donne non fu permesso partecipare alla grande festa pubblica per la sua inaugurazione
La seconda vale da sola lo sforzo.
In questo periodo storico poi ancora di più.
Il museo ha cartelli esplicativi un po' troppo agiografici per i miei gusti, ma è l'America bellezza, nel bene e nel male; sono retorici.
New York è come poche altre città al mondo, ma per me appartiene ad una lista speciale, quella dei posti che visiti con un elenco in testa, cancelli le voci in alto, ma non puoi resistere al bisogno di aggiungerne di nuovi a piè di pagina, così quando chiudi la valigia ti accorgi che l'elenco è cresciuto invece di scemare.
New York di certo non è Europa, ma non è nemmeno troppo America, almeno non l'America che abbiamo visto altrove.
New York fa storia a sé
E credo che se ne vanti parecchio

6 commenti:

  1. Non venite in vacanza in una grande città francese. In Italia non so, è tanto che non vado a Roma o Milano, ma qui sta diventando come negli states. E la cosa peggiore, è l'abitudine. Le prime volte, anni fa a Parigi, ero ancora scioccata da tutta la gente che viveva per strada, poi ho avuto paura (una volta sola, ma ti basta, per girarti dall'altra parte quando sei da sola). Poi ho provato a fare qualcosa nel mio piccolo, ma come fai a scegliere chi aiutare e chi no? Adesso come adesso, penso che la cosa più utile siano le associazioni che cercano di smuovere l'opinione pubblica e i servizi dello stato. Ma resta il fatto che tutti i giorni, dici 4-5bonjour, dai 3-4 monete e gli altri non li guardi più

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    1. Ciao Chicca,
      io vivo vicino a Firenze e nel centro della città i mendicanti non sono certo pochi.
      Sono mendicanti, però, e ci si mette veramente poco a capire che la loro attività è un business per quanto terribile ed odioso.
      Ti sembrerò cinica, ma con la presenza di queste persone ho imparato a convivere non potendo fare diversamente.
      Quelli che mi fanno stare male, sono coloro che non stendono la mano, che non si aspettano più niente, neanche un posto in qualche ostello, quelli che i volontari devono andare a cercare.
      E da me non sono così tanti, nè così sparsi in ogni dove, forse anche perchè, con tutti i suoi difetti, la rete sociale e familiare è ancora molto forte; ecco in questo senso, New York mi ha dato l'impressione di un Paese dove puoi essere veramente solo.
      Quanto al mio piccolino, lui non conta, la sua vita è al momento molto limitata a luoghi in cui certi abissi di miseria non sono nemmeno ipotizzabili.
      Già il fatto che qualcuno possa andare alla distribuzione del banco alimentare, è per lui una cosa strana. Ed è per questo che ogni tanto lo mando con la nonna ad aiutare, perchè non dia troppe cose per scontate


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  2. Qui c'è un po' di tutto, ma quando sono le sue compagne di classe che dormono nella macchina vicino al parco o la maestra della materna che gli chiede di portare giochi e scarpe a Natale per l'amichetto che viene ancora con i sandali... come fai a spiegare? L'anno scorso abbiamo occupato la scuola e fatto dormire delle famiglie in palestra, almeno posso ancora guardare i miei figli e dirgli che non possiamo far finta di niente. Anche se in realtà io so che queste famiglie dormono in un posto orribile adesso, una mega palestra con delle brande per l'inverno e i bambini non possono andare in bagno da soli che non si sa mai chi incontri. E forse d'estate la famiglia del parco, tornerà in macchina e i genitori le manderanno a fare l'elemosina, ma non è che abbiano grandi alternative.

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    1. Quello che dici è tremendo e sono certa sia una realtà molto più diffusa di quanto si immagini, probabilmente la differenza la fa il fatto che nei paesi certe situazioni sono più sfumate, gli interventi più facili e la rete sociale più pronta.
      O forse è solo che siamo fortunati noi

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  3. Lione pieno centro! Se i buoni cittadini fanno un po' di rumore, il comune cerca delle " soluzioni ", che una scuola occupata di fianco ai bus turistici non sta bene. In periferia, possono continuare a far finta di niente. Purtroppo, vista la politica nazionale italiana, penso che può succedere anche lì, ma spero che ci sia ancora gente di buona volontà e rete sociale, come dici tu.

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    1. Non ci conterei, gli italiani sono come tutti gli altri, anche se a qualcuno piace pensarli meglio ed a qualcun'altro peggio.
      Diciamo che forse, per ora, il concetto di tenere pulito il "salotto buono" e chi se ne frega del resto, si vede poco, ma solo perchè il tessuto urbanistico è diverso e la gente strilla di più ovunque.
      Il fatto, credo, è che è molto più semplice avercela con i migranti, gli zingari o ogni altra categoria di persone, finchè puoi prenderli nel complesso ed ignorarli come singoli esseri umani.
      Questo vale ovunque, naturalmente, ma qui da me funziona ancora come un forte deterrente.
      Certo, non ti nascondo che è straniante a volte, sapere che Tizia inveisce contro i migranti musulmani sui social e poi è il primo a preoccuparsi di cosa offrire per merenda al migrante musulmano che è il migliore amico di suo figlio o che sua madre capisca le richieste della scuola.
      Ecco, per ora c'è questo scollamento, ma non sono ottimista. Di certo il governo non aiuta

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