lunedì 6 novembre 2017

Tecnologia applicata alle medie. L'età della pietra potrebbe essere finita, ma....

Attila è in prima media alla scuola del paesello.
Ci siamo arrivati dopo un esame razionale delle varie opzioni, offerte formative, POF (che non sono purtroppo poggiapiedi particolarmente gonfi), più o meno mirabolanti visite guidate e via discorrendo, applicando il criterio più importante di tutti: quello della comodità.
Si trova bene.
E io posso continuare a discutere in consiglio di istituto.
La sola cosa che mi aspettavo dal punto di vista dell'approccio al mondo moderno, era una quotidiana giratina nel "laboratorio di informatica", che so, due carezze alle stampanti 3D, l'impostazione di un nuovo comando alla versione didattica del noto giochino interattivo, un ciao ciao dai robottini o due note con la scheda audio.
La quantità di volumi impilati sulla sua scrivania, non deponeva a favore di altro che di un sano e sudato metodo tradizionale: studi sul libro, fai gli esercizi, scrivi ed esponi e ti riunisci con i compagni per le ricerche di gruppo (che farai col computer giacchè le enciclopedie non le tengono più nemmeno in biblioteca).
Invece....
Invece la scuola chiede che ogni ragazzo sia dotato di proprio indirizzo di posta elettronica in modo che lo scambio di materiale tra insegnanti e studenti possa avvenire con questa più semplice e veloce modalità, senza spreco di carta (della scuola) e con l'uso di file immagine e audio.
I professori di lingua hanno fatto scaricare su computer e smartphone una nota applicazione che promette risultati mirabolanti (nella versione con registrazione e verifica dell'insegnante) e approfittano della mania per lo spippolamento compulsivo per portare a casa una maggiore attività.
La prima ricerca di epica assegnata ad Attila doveva essere presentata in power point.
E qui casca l'asino.
Power point può andare bene per esporre due dati, un istogramma, un aerogramma roba così.
Nel mio mondo le slide si usano o per trascrivere una norma, un principio, o per illustrare un percorso concettuale, una mappa, un diagramma ad albero e ci si parla sopra.
Non si fanno decine di "pagine" fitte di contenuti in power point a meno che non si odi la platea.
Già.
Niente
La ricerca faceva schifo
Una noia mortale.
La consapevolezza che c'è differenza tra la presentazione di un lavoro ed il lavoro che si presenta, è lontana da venire

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