Sembra che mio zio abbia un tumore.
Lo zio del mio cuore, quello che ha già passato il calvario di sua moglie, mia zia, morta a poco più di quarant'anni, dopo un trapianto di fegato e anni di cure.
Quello che ha tirato su un bimbo la cui mamma è praticamente sempre stata malata e poi non c'è stata più, ed un'adolescente che si è vista sottrarre sul più bello la nemica contro cui combatteva per diventare donna.
Loro sono la mia famiglia.
Non parenti a cui sono particolarmente legata, non un pezzo importante di un insieme vasto e variegato come, pure, in effetti siamo
La mia famiglia.
Non mi interessa distinguere o fare una classifica negli affetti.
Mio zio è il Natale e le occasioni importanti.
E' i funghi, i pesci, i fiori di campo, e tutte quelle piccole e grandi cose che non si scorda mai di lasciare apposta per me, quando se le procura nella sue scorribande.
E' la salsa di pomodoro e la vendemmia.
E' le rose del mio giardino
E' l'ironia, i silenzi che parlano, le discussioni e le prese in giro.
Un babbo presente, un nonno dolcissimo e uno che si incazzerebbe come una spia se leggesse questa roba che sembra già un epitaffio.
E nemmeno la colonscopia di sabato gli ha fatto troppo piacere.
In fondo è già corso due volte quando lo screening regionale per il cancro all'intestino lo dava positivo.
Ed erano solo polipi.
Facciamo che anche a questo giro, i marcatori tumorali stanno solo facendo gli zuzzerelloni?
Per favore
Spero si siamo sbagliati di nuovo, forza... ma che fatica essere sempre forti.
RispondiEliminaIo ci spero Melinda, ma non ci credo
RispondiEliminaArrivo tardi, spero che ci siano al più presto notizie meno allarmanti.
RispondiEliminaConosco la sensazione di attesa ed impotenza ed è quasi peggio del sapere e reagire. Un abbraccio!
Sono d'accordo Marzia, aspettare è uno stillicidio e gli accertamenti comunque non sono piacevoli.
RispondiEliminaSperiamo