mercoledì 29 maggio 2019

Wannabe David

Lui è bello
Ha un volto classico: zigomi alti, bocca morbida, bei denti, naso dritto con narici che, forse, a volere essere proprio cattivi, si potrebbero giudicare un po' troppo larghe.
I capelli sono ricci, di un bel biondo caldo che vira al grigio, volutamente scomposti, gli occhioni, blu.
Ha un bel fisico, slanciato ed atletico, ma non troppo, niente di ossessivo; il suo è uno di quei corpi in cui l'attività conta, ma la genetica di più.
Il fatto che abbia da tempo superato i fulgori della gioventù, aggiunge, non toglie.
Anche i modi sono accattivanti, seducenti, ma senza apparente malizia.
Sorride volentieri, è cortese ed affabile, si muove con la tranquilla sicurezza di chi sa che si presenta bene in ogni situazione.
Sa, per esperienza ed istinto, che per lui la prima impressione è un bonus di 100 punti e tante grazie a chi dice che l'apparenza non conta.
Piace, si piace e gli piace.
Lui è un collega con cui ti stai scontrando spesso ultimamente, chè avete un filone di cause intrecciate in comune.
Lui rischia grosso, perchè se non la smette di inventarsi sotterfugi e, beccato, di sgranare gli occhioni come nemmeno  Dolly Parton con la congiuntivite,  potresti finire per schiacciargli il capo solo per vedere cosa ne esce.
Robaccia, comunque

martedì 28 maggio 2019

Amiche

Ho delle amiche
Non tantissime, ma abbastanza.
Alcune vengono da tempi lontani, sono quelle dei pomeriggi in giro da sole, su e già per i campi, dopo i compiti delle elementari, alla ricerca di giunchiglie e tulipani; quelle delle lezioni di danza classica, degli interminabili allenamenti in piscina e delle merende a pane e Goldrake
Altre, sono arrivate con i libri di filosofia e di astronomia, mescolate alla tabella degli elementi ed alle declinazioni di latino, con i brufoli ed i Duran Duran
Qualcuna mi aspettava ai tavoli delle sale di lettura, pronta ad uno scambio di ruoli tra quella china e arruffata su testi di esame e quella rilassata e un po' svogliata in attesa della sessione successiva
Altre, infine, le ho trovate molto dopo, col lavoro, o la maternità, chiacchierando di niente in piazza o di cose importanti in posti seri e un po' paludati.
Non tutte sono rimaste, ma non per questo sono meno amiche.
Quasi nessuna è una presenza quotidiana.
Inciamparsi addosso non è facile
E io non sono il tipo di persona che chiama o manda messaggi whattsapp solo per chiedere come va o fare osservazioni sul tempo.
Pessima, sono pessima
Sono molto alte (maledette) o bassine, molto magre (sempre maledette), normopeso o anche, ben indirizzate sulla via dell'obesità.
Alcune si tingono i capelli da sempre chè erano bionde dentro e i cromosomi si sono sbagliati; altre solo per ritorsione, offese dalle scelte di chiome che hanno deciso di cambiare senza nemmeno chiedere permesso, altre ancora vanno orgogliosamente nature.
Una si è fatta delle incredibili ciocche azzurre ed è diventata la mia personale fata Turchina
Hanno fatto studi molto diversi, alcune pochi, altre anche troppi e scelte diverse.
Hanno vite diverse. Alcune frenetiche altre rilassate, alcune in funzione di una scelta familiare decisamente tradizionale sebbene a volte, apparentemente alternativa, altre concentrate soltanto sulle loro personali mete, altre infine, perennemente in bilico, sempre alla ricerca di un punto di equilibrio.
Non si somigliano molto le mie amiche e neanche mi somigliano
E non posso nemmeno dire che l'elemento sempre costante in tutta questa diversità sia la mancanza di giudizio che ci riserviamo a vicenda, perchè in realtà ci giudichiamo eccome, con affetto, con attenzione, con dolcezza, ma anche con sincerità.
Non siamo conoscenti occasionali cui è richiesto un sorriso ed un commento benevolo di quelli che ogni persona educata tiene sempre in tasca
La loro opinione conta
Eppure, nonostante questo, o forse proprio per questo, siamo amiche.
Lo siamo perchè so, come sanno loro, che siamo viste esattamente come siamo, invecchiate, limitate, imperfette, un po' cattive e un po' ipocrite, ancora e sempre ingenue eppure a tratti ciniche, non di rado coglione, un filino stronze, non sempre oneste, sincere o brillanti, a volte superficiali e occasionalmente insensibili.
E' rilassante, è rassicurante.
Di più, è forse la vera essenza dell'amicizia.
Sapere che c'è qualcuno al mondo che mi guarda e mi vede carente, come del resto sono, non finge che la realtà sia diversa da quella che è e non teme di mettermela davanti agli occhi.
Ma in tutto ciò mi accetta e mi accoglie comunque


venerdì 3 maggio 2019

La comune

La comune è un'istituzione di primavera.
La nostra piccola Woodstock.
Come Woostock dura tre giorni o poco più.
Come Woostock ha un'indole anarchica, peace and love e insonne.
Come Woodstock ha una sua colonna sonora, onnipresente e un po' invasiva
E come Woodstock è un po' promiscua, a tratti intellettualoide e molto sciamannata
Al contrario di Woodstock però non girano droghe (anche se a volte servirebbero) ed il sesso, ammesso che ci sia, è poco e rigorosamente monogamo (ognuno col suo ed a porte chiuse)
In compenso si sprecano le partite a calcio balilla e ping pong (maschi contro femmine, babbi contro figli, mamme contro tutti), nutella e miele scorrono a fiumi, ed eterne sono le tenzoni intergenerazionali sui meriti ed i demeriti della "vera" musica.
Quest'anno il programma, osservato in modo implacabile, prevedeva Ravenna, Ferrara e Faenza ed è stato ammorbidito solo da un salto alle vicine terme
I ragazzi. 6, ne sono usciti maledicendo la memoria del povero Ario e di tutto il concilio di Nicea, ma sono ragionevolmente sicura che non si dimenticheranno tanto facilmente nè della dottrina della consustanzialità, nè dei simboli con cui le opposte posizioni teologiche si esprimono nei mosaici ravennati
Cresceranno iconoclasti
Ma non ignoranti
In compenso, noi fingeremo nei secoli di disperarci per le chiacchiere e la musica che andavano avanti fino alle ore piccole, filtrando sotto la porta della loro camerata, lungo il corridoio, fino ai divani dove noi facevamo altrettanto
S. si chiede se resterà loro qualcosa di tutte queste storie che un po' scoglionatamente raccontiamo loro mentre ce li portiamo appresso.
Io penso di si.
Ricordi