venerdì 23 novembre 2018

Grazie, ho smesso. Di come sto cercando di limitare le comunicazioni inutili

Siamo tutte lì a lamentarci del fatto che, se ti distrai un attimo o semplicemente vivi, rischi di trovare decine di messaggi sui gruppi Whatsapp.
Più che altro siamo tutte lì a lamentarci che, in tutti i gruppi whatsapp minimamente pubblici ed a alta frequentazione femminile, i messaggi si accatastano l'uno sull'altro e non di rado contengono un semplice "grazie" se non addirittura l'emoticons corrispondente.
Arrivi tardi? Rischi seriamente di non capire per quale informazione l'insieme, a turno, sinceramente ringrazia.
Mi piacerebbe dire che non partecipo a questo comportamento che sarebbe educato, se non portasse alla massima maleducazione.
Rendere, infatti, di difficile fruizione l'informazione veicolata, oltre che una noia per il povero destinatario distratto, è anche una discreta cafonata.
Invece partecipo eccome, è una compulsione alla quale trovo difficile sottrarmi, un po' come quando da bambina tutte raccoglievano i capelli nell'ora di ginnastica e lo facevo anche io, incapace di sottrarmi, anche se lo trovavo scomodo e fastidioso. 
Calatemi in un gruppo di donne con niente (o poco) in comune se non una particolare attività e troverò difficile passare per l'unica cafona che non ringrazia anche se pensa che 25 grazie siano il top della maleducazione.
Comunque.
Ci sto lavorando.
E mentre ci lavoro ho deciso di smettere di rispondere a certe mail.
Questa volta l'abuso non è solo femminile.
Si tratta di quelle mail che ti arrivano a nastro.
Una persona ti scrive; tu non apri la mail immediatamente o la apri (e quindi le arriva la spunta che hai letto), ma rispondi con i tuoi ritmi, magari dopo qualche ora o il giorno dopo, perchè stai facendo altro, o perchè la risposta non è banale, devi studiarla e la cosa richiede tempo, o semplicemente perchè in quel momento non hai voglia di pensare a quell'argomento (o a lei).
Passa un po' di tempo, e ti ritrovi altre sue mail il cui unico scopo è sapere se hai visto che ti ha scritto.
Oppure: hai chiesto un documento, il tuo interlocutore te lo manda, lo ricevi e ti metti a studiarlo. Solo che l'angolo destro in basso del computer comincia a pulsare perchè devi dare conferma di averlo ricevuto (ti è arrivato l'avviso di apertura no?)
 Fin'ora, in questi casi, hai sempre dato riscontro. Hai sempre mandato quelle comunicazioni standard, quella roba inutile tipo "grazie, visto" oppure "grazie, appena posso rispondo"
Ora più
Scrivi decine di mail di questo tipo.
Servono solo a placare l'ansia del richiedente e sottraggono un sacco di tempo al lavoro vero.
E in più, quelle che mandano a te, ti intasano la casella.
Questa settimana, nel mare magnum di salamelecchi, ti sei persa due cose serie e ti sei dovuta scusare.