mercoledì 29 gennaio 2020

Giri di boa

Attila ha scelto la scuola superiore.
Farà il classico con matematica potenziata
A me un po' spiace, chè io ho fatto lo scientifico e mi è piaciuto
Un po' però ci godo, perchè è anche troppo facile immaginare Gentile (ed epigoni), con tanto di fronte aggrottata, costretti a fare spazio a coseni ed integrali
Si sa, tra liceali di diverso indirizzo, ci sono antiche ruggini che ammettono piccole, meschine, cattiverie
In realtà, confesso, questa scelta mi lascia un po' perplessa: di questi tempi tutti quelli che optano un liceo, puntano allo scientifico, tradizionale, scienze applicate (leggi senza latino), con indirizzo biomedico, informatico, o altri che ora non ricordo, perchè in fondo questi sono gli anni della scienza o meglio, della tecnologia.
Una scuola così, insomma, innegabilmente affascinante, ma, appunto, classica, sembra un po' lontana dal mondo e dal suo agone
Lui però si è fatto accompagnare in giro, ha chiesto consigli, fatto colloqui e, poi, valutato la relazione degli orientatori, annusato l'aria, vagato con lo sguardo sperso, confessato di non sapere ancora cosa vuole fare nella vita, forse tirato la monetina e, finalmente, annunciato che nei prossimi 5 anni, vedrà di costruirsi una "cultura classica".
Poi si è concesso una timida, autoironica, risata.
La verità è che se c'è una strada impervia, si può essere certi che lui sceglierà quella.
Ed è anche vero che ha un bisogno, una necessità a tratti fisica, di avere la testa impegnata, il cervello a mille, di costruire relazioni tra concetti lontani, di non perdersi niente di tutto ciò che non sa, ma potrebbe piacergli sapere.
Se si annoia è un disastro.
Se si annoia si perde, diventa svogliato, insicuro, molesto, odioso.
Ora invece è bellissimo ed io, che non ne ho alcun merito, me lo guardo col cuore gonfio di gioia e di orgoglio.
E' stata dura e di certo lo sarà ancora
Oggi però si splende

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