martedì 5 novembre 2019

Bagagli invisibili, ma pesanti

Partire non è fuggire.
Partire è partire, andare, seguire idee, stimoli, ambizioni, non di rado persone.
Nella sua accezione migliore partire, vuol dire andare verso.
Certo quando si parte si può anche desiderare allontanarsi da qualcosa che non funziona, non piace, fa stare male.
In questo caso però, la scelta funziona solo se ciò che si vuole eliminare o, almeno, attenuare, è esterno e non tocca elementi fondanti la personalità.
La lontananza, altrimenti, è un sollievo temporaneo ed i problemi che si pensa di avere così risolto sono solo stati lasciati a fermentare in un angolo della mente
Non di rado allora, la distanza porta ad elaborare costruzioni mentali che negano la realtà, in genere abbellendola e, soprattutto, mi pare, crea l'illusione di essere liberi.
Ma non si può essere liberi da ciò che siamo, mai, e di certo se non ci siamo prima guardati in faccia, preso atto delle nostre storture e cercato di raddrizzarle.
Prima o poi, infatti, a tutti tocca crescere e no, il successo, i soldi, la stima del mondo e la simpatia di amici che, in fondo, non hanno alcuna idea di come uno sia, tolti gli affascinanti strati sociali, in questo senso non contano affatto
Arriva un giorno in cui tocca a te, sei tu in prima linea, è quando ti ritrovi sudicio davanti allo specchio e non c'è più nessuno da affascinare perchè, finalmente, tu stesso sei un pubblico disincantato.
E' l'attimo in cui ti accorgi che l'ottimismo che distribuisci a piene mani suona falso alle tue stesse orecchie.
Quando le tue paure e le tue fragilità si alzano in piedi e non le zittisci più.
Quando il peso enorme di circostanze e di strutture mentali che ti appartengono profondamente, tant'è che hai iniziato a sminuirle e giustificarle nell'attimo esatto in cui sei salito sul primo volo, ti si rovesciano addosso, innegabili.
Quando, finalmente, ti senti come sei, un coglione
Allora, puoi fare solo due cose, provare a diventare davvero adulto, o fermarti, lasciare perdere, criticare chi resta da lontano, perchè tu faresti meglio se ci fossi, ma non ci sei, e tormentarti e soffrire e girare a vuoto, arrabbiarti e litigare con chi ti sta intorno, ma restare uguale all'immagine di te stesso che ti sei costruito, perchè duro per quanto sia, è ciò che hai ed a cui ti aggrappi. 
Che spreco però

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