Per tristissime ragioni familiari, nei giorni scorsi, i miei cognati sono stati con noi.
I cognati sono, chi più, chi meno, vegani.
Gli unni sono fermi al paleolitico, non che si possa dire che non mangino verdure, ma di certo se lasciati liberi a loro stessi non avrebbero dubbi su quale parte scegliere nella dicotomia cacciatore - raccoglitore.
Il livello emotivo dei maschi di casa può essere molto basso e questo, va detto, senza distinzione per età, grado di istruzione o esperienza di vita e quindi abbiamo assistito a sorridenti accuse di neanderthalesimo aggravato (lo zio ai suoi nipoti) e ad invocazioni a Goldrake (i nipoti allo zio).
Non c'è che dire, si amano alla follia e, nonostante distanza e tempi molto limitati, si capiscono alla perfezione.
Lui cercava di convincerli che la ciccia è immorale, loro che solo un pazzo rinuncerebbe al prosciutto ed al parmigiano.
Lui asseriva che possiamo benissimo vivere senza nutrirci di carcasse animali, loro che il leone continuerebbe a mangiare la gazzella anche se loro rinunciassero alla bistecca.
Lui raccontava di amici che hanno figli vegani e loro lo rimbeccavano facendo presente che, i poveretti non hanno mai conosciuto altro.
Il tutto naturalmente davanti a farinata (polenta) di cavolo nero e zucca gratinata, chè il rispetto è rispetto, anche quando non sembra.
L'argomento conclusivo lo ha segnato Totila il quale, appreso che per andare a frequentare da loro due settimane di centro estivo, si sarebbe dovuto adeguare, ha scrollato le spalle e osservato che, insomma, un mcdonald's da qualche parte lo avrebbe pure trovato.
Punto, set e partita
Cuore di zia non ha retto.
Non c'è che da sperare in una maggiore consapevolezza, con la maturità.
Io, come sai, non posso scegliere cosa mangiare, quindi faccio tanta fatica a capire chi fa scelte nutrizionali di questo tipo, ma ammetto che è un mio enorme limite!
RispondiEliminaNon posso aiutarti, ho lo stesso limite e me lo coccolo pure un pochetto.
EliminaTolte le necessità imposte da ragioni di salute, non rinuncerei a niente di niente.
Si vede che per me non c'è speranza.
Del resto io sono quella che, all'occorrenza, butta l'aragosta viva in pentola senza nemmeno un plissè e si innervosisce se le parlano di etica del consumo e lotta all'inquinamento mangiando roba che ha volato in aereo per ore, ma siccome è verde allora non conta.
Eppure non è che mi disinteressi dei temi etici, solo che non ho quella sensibilità lì.
Io sono come te: mangio tutto quello che posso mangiare e già così mi sembra limitante visto che devo eliminare per forza gli alimenti a cui sono gravemente allergica (ma ecco, non voglio di certo morire, quindi...)
Elimina