mercoledì 5 aprile 2017

Ieri sera

Uscite dallo studio del dott C.
E' piovuto anche se non sai quando.
Sei cupa.
In realtà non dovresti, l'incontro è andato bene e lo studio potrebbe beneficiarne non poco, nel medio e soprattutto, si spera, nel lungo periodo.
Certo l'incarico non è tuo, ma di questo non ti importa.
Se c'è una cosa per cui vale la pena lavorare insieme è che le vittorie sono di tutti, le sconfitte anche e l'invidia non esiste.
Sei cupa perchè, discutendo d'altro, avete parlato anche di una posizione che conosci bene ed il parere, molto tecnico e molto netto, del dottore è stato chiaro.
Fallimento annunciato e, secondo lui, doloroso.
C'è un termine nel tuo dialetto per chiamare la gente che agisce come agiscono questi, gente che va allegramente verso il baratro, che non si tutela,  che continua a sprecare come se non avesse un pensiero al mondo, che si agita, che litiga, che chiede consiglio e poi fa come le pare, peggio, che chiede consiglio per poterti dare la colpa dei suoi errori.
Gente che distrugge un patrimonio di conoscenza, prima che di soldi, e che rimarrà col culo per terra mentre ghiaccia
E' un termine molto volgare, ma tu odi lo spreco.
Cammini con lo sguardo basso, osservi il velo d'acqua che si è creato qua e là, tra le intersezioni delle pietre, negli avvallamenti, e che aspetta compagnia, sperando di diventare pozzanghera.
Girate l'angolo, il profumo dell'enorme glicine che corre lungo il giardino del liceo Dante vi accoglie, ci prova a fartela passare, ma non sei ancora pronta per un sano e salutare chissenefrega, quindi non giri lo sguardo, non ti godi la vista di quella massa rosa-viola che, sempre, ti riempie di gioia.
Non puoi evitare però, di vedere due piedini che saltellano, come se giocassero a campana tra le fessure, cercano di fare schizzare almeno quel po' d'acqua, anche se è insufficiente, anche se sarebbe molto più divertente se solo fosse un po' di più.
Alzi lo sguardo senza pensare e ti ritrovi davanti una bambina ricciolina, ha occhi e bocca che ridono facendo a gara e due codine storte.
La guardi, ti guarda con uno sguardo che dice "scansati, sei sulla mia strada, se stai lì, non posso più saltare" e fai l'unica cosa sensata, ti scansi.
Sorridi
E' primavera

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